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lunedì 27 Gennaio 2025
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Paola Caridi e Gad Lerner chiudono l’edizione 2025 de ‘Le parole di Hurbinek’

Nel Giorno della memoria al Piccolo Teatro Bolognini, un confronto sul tema della guerra israeliano - palestinese

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PISTOIA – Lunedì 27 gennaio, alle 17.30, al Piccolo Teatro Bolognini, nel Giorno della Memoria si chiude la terza edizione de Le parole di Hurbinek 2025, che ha proposto nove Giornate della Memoria, un percorso fatto di tanti appuntamenti tra lezioni civili, laboratori e spettacoli, con l’idea che le commemorazioni rituali rischiano di occultare invece che porre l’accento sull’oggetto e il valore del dialogo tra passato e presente e che sia quindi necessario prendersi un tempo di approfondimento per riflettere attentamente  su una delle più grandi tragedie della contemporaneità, in un momento in cui purtroppo guerre, orientamenti politici e accadimenti di varia natura non consentono di considerare superati razzismi, violazioni di diritti e crimini a danno dell’umanità.

Le parole di Hurbinek, progetto ideato e curato da Massimo Bucciantini, realizzato da Fondazione Teatri di Pistoia, con il sostegno di Fondazione Caript, in collaborazione con Fondazione Uniser Pistoia, con il patrocinio del Comune di Pistoia, della Provincia di Pistoia e della Regione Toscana e con il contributo di Conad, quest’anno è partito dalla parola “razza”: nazionalismo, suprematismo, identità, intolleranza, stereotipo, paura, violenza, purezza/impurezza fanno da cornice e rafforzano questa parola, rendendola quanto mai vera e reale.

L’incontro del 26 gennaio vede protagonisti Paola Caridi e Gad Lerner, giornalisti e saggisti e Stefano Levi Della Torre, scrittore e critico d’arte. Introducono e moderano l’incontro Massimo BucciantiniArturo Marzano, docente di storia e istituzioni dell’asia all’università di Pisa e Eliana Princi, insegnante del liceo artistico Petrocchi di Pistoia.

Sarà un’occasione particolarmente preziosa per consentire a Hurbinek, il bambino che non sapeva parlare, di ascoltare e capire forse meglio il tragico presente che investe il teatro di guerra israelo-palestinese, anche alla luce delle recenti novità. “A distanza di più di un anno dall’orrore – spiegano gli organizzatori – che si è consumato sulla pelle di così tanti israeliani, in un’escalation di odio, morte, terrore e guerra che ha fatto migliaia di vittime civili dentro e fuori la Striscia di Gaza la tregua annunciata pare per ora un obiettivo lontano. Noi spettatori spesso conosciamo poco, e male, la storia secolare che ha fatto di quel fazzoletto di terra l’emblema di un dissidio, di una ferita aperta che sembra soltanto saper instillare altro conflitto e altro odio, senza soluzione di continuità. Hurbinek, tra Gaza e Gerusalemme, attende una risposta”.

Ingresso libero fino a esaurimento posti. Per informazioni sul programma ww.leparoledihurbinek.it.

© Riproduzione riservata

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