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PISTOIA – Tutto pronto per la terza edizione di Le parole di Hurbinek, che si terrà da domenica 19 gennaio a lunedì 27 gennaio al Funaro, al Piccolo Teatro Bolognini, a Palazzo de’ Rossi, alla Libreria Lo Spazio e nelle scuole della città.
Lezioni civili, laboratori nelle scuole, spettacoli: Le parole di Hurbinek propone un percorso culturale dedicato al pensiero sull’Olocausto e alle sue vittime, costruito con l’idea di tenersi lontani da commemorazioni rituali che rischiano di occultare invece che porre l’accento sull’oggetto e il valore della memoria.
Un’intensa settimana di eventi attorno al 27 gennaio, le ‘giornate della memoria’ consentiranno di riflettere su una delle più grandi tragedie della contemporaneità e di farlo insieme, in una comunità capace di esercitare così il suo diritto alla conoscenza e al confronto. Indagare il rapporto problematico tra passato e presente è una delle scommesse di Hurbinek, con l’intento di mettere da parte i pregiudizi e non dimenticare che il 27 gennaio è una data su cui si fonda il rifiuto universale del nazismo e del fascismo, dell’antisemitismo e del razzismo. Ed è proprio sulla ‘razza’ che si concentra questa terza edizione, una parola-mondo che rinvia a una costellazione di altre parole. Nazionalismo, suprematismo, identità, intolleranza, stereotipo, paura, violenza, purezza/impurezza le fanno da cornice e la rafforzano, rendendola quanto mai vera e reale. Prendersi il tempo di analizzare una parola, dunque, capirne fino in fondo le connotazioni attraverso un ragionamento non frettoloso, in nove giorni di interventi può portare un contributo utile alla discussione.
Il progetto è ideato e curato da Massimo Bucciantini, realizzato da Fondazione Teatri di Pistoia, con il sostegno di Fondazione Caript, in collaborazione con Fondazione Uniser Pistoia, con il patrocinio del Comune di Pistoia, della Provincia di Pistoia e della Regione Toscana e con il contributo di Conad.
Il programma
L’11 gennaio, alle 18, alla Libreria Lo Spazio, Le amiche e gli amici di Hurbinek, un gruppo di cittadini che hanno deciso di sostenere e seguire da vicino il progetto, hanno invitato Martina Mengoni a presentare il libro di Primo Levi, Il carteggio con Heinz Riedt (Einaudi, 2024). Dialogheranno con la curatrice Massimo Bucciantini, Giovanni Capecchi, presidente di Uniser e Donatella Giovannini. Massimiliano Barbini interverrà leggendo brani dal testo.
Alla voce laboratori scolastici, 3 sono i percorsi di riflessione e condivisione creativa pensati per le scuole di Pistoia e provincia dallo scorso novembre, nelle settimane di avvicinamento al Giorno della Memoria: La linea del colore, 3 lezioni/laboratorio di storia della musica di Francesco Martinelli, per l’Itse Capitini di Agliana e il liceo classico Forteguerri di Pistoia, Se questo è Levi, laboratorio sull’impronta vocale, a cura di Fanny&Alexander, per il liceo artistico Petrocchi di Pistoia e l’Its Marchi-Forti di Pescia, Sono nato – Tre esercizi di purezza razziale, seminari di Domenico Scarpa, per il liceo scientifico Amedeo di Savoia e il liceo musicale Forteguerri di Pistoia.
Il 19 gennaio, alle 17, al Funaro in programma un’anteprima in musica e parole:Un racconto in jazz. Frammenti letterari da Uomo invisibile di Ralph Ellison, il razzismo interpretato attraverso l’immaginario artistico afro-americano: Louis Armstrong, Duke Ellington, Charles Mingus, Gil Scott-Heron e Miles Davis, con Francesco Martinelli, storico della musica un quintetto composto da Silvia Bolognesi, basso e direzione, Noemi Fiorucci, voce, Attilio Sepe, sax alto, Emanuele Marsico, tromba e voce, Sergio Bolognesi, batteria. Il 20 gennaio, alle 18, alla Libreria Lo Spazio, la prima delle lezioni civili: Francesco Filippi, storico e formatore, autore di numerosi saggi sulla storia del Novecento incontra il pubblico sul suo libro Cinquecento anni di rabbia (Bollati Boringhieri, 2024).
Il 21 gennaio, alle 10.30, al Piccolo Teatro Mauro Bolognini, ancora Francesco Filippi, incontra le studentesse e gli studenti pistoiesi con un intervento dal titolo 2024 fuga dal regime, tappa finale di un percorso didattico dal liceo scientifico della città sul concetto di razza, completato dalla lettura del libro di Filippi, Bye, Bye Benny (Feltrinelli, 2024). Introduce e modera Caterina Marini, del liceo scientifico Amedeo di Savoia. Il 22 gennaio, alle 17.30, al Saloncino della Musica di Palazzo de’ Rossi, Razza. Ordine, gerarchia, società chiusa, lezione civile di David Bidussa, storico sociale delle idee, già direttore editoriale della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.
Il 23 gennaio, nello stesso spazio, alle 17.30Finzione della razza e realtà del razzismo: riflessioni tra Italia e Stati Uniti, di Silvana Patriarca, storica, docente alla Fordham University di New York, con la moderazione di Ginevra Villani. Le parole di Hurbinek 2025 presenta alcune novità alla voce spettacoli: il 24 gennaio, alle 20.45 il debutto teatrale de L’amico ritrovato dal testo omonimo di Fred Uhlman, con la traduzione, l’adattamento e la regia di Ciro Masella, in scena con Filippo Lai. Un racconto di formazione teso, struggente e appassionante, una delle più belle storie mai scritte, che prende corpo sulla scena in tutta la sua potenza poetica.
Il 25 gennaio ancora alle 20.45, al Funaro, va in scena Viaggio in Armenia, in un nuovo allestimento liberamente tratto dall’opera omonima di Osip Mandel’štam, con la riduzione e adattamento di Silvio Castiglioni, anche in scena, e di Giovanni Guerrieri, che firma la regia. A introdurre la serata Stefano Garzonio, studioso dell’opera dello scrittore russo. Non c’è nulla di più istruttivo e gioioso che immergersi nella compagnia di persone di una razza diversa dalla nostra, facendo eco alla parola che guida questa edizione della rassegna. Segreta riflessione sul tempo, sulla memoria e sulla morte, Viaggio in Armenia è una straordinaria metafora di resistenza e di vitalità, e si è imposto come il materiale ideale per delineare il ritratto del “più grande poeta in lingua russa del Novecento, sottratto alla conoscenza dei suoi contemporanei”, secondo Pier Paolo Pasolini. Queste ultime due proposte, prodotte da Le parole di Hurbinek sono frutto di un dialogo mai interrotto con questi artisti.
Il 26 gennaio, alle 17, al Funaro andrà in scena Diario di guerra – Vita Immaginaria di Enrica Calabresi, spettacolo in musica da un testo di Isotta Toso, regia di Stefano Cioffi, con Alessandra Evangelisti, musiche dal vivo di Gabriele Coen, sax e clarinetto e Riccardo Battisti, fisarmonica: è incentrato sulla figura della scienziata ebrea, una donna toscana caduta nell’oblio, che a seguito delle leggi razziali fu cacciata dall’università e si suicidò per non subire l’onta della deportazione. Il merito del recupero della sua memoria va a una ricercatrice e insegnante pistoiese, Alessandra Sforzi, che ha scoperto le sue carte e che il 26 gennaio ci racconterà questa storia.
Si chiude il 27 gennaio, alle 17.30, al Piccolo Teatro Bolognini con Come siamo arrivati fin qui?, un dialogo tra Paola Caridi, giornalista e saggista, Gad Lerner, giornalista e saggista, Stefano Levi Della Torre, critico d’arte e saggista. Introducono e moderano l’incontro Massimo Bucciantini, Arturo Marzano, docente di Storia e istituzioni dell’Asia all’università di Pisa e Eliana Princi, liceo artistico Petrocchi di Pistoia.
“Sin dalla sua prima edizione, Le parole di Hurbinek si è distinta per l’originalità delle proposte e per la capacità di coinvolgere un ampio pubblico, con un’attenzione particolare ai giovani – afferma Luca Gori, presidente della Fondazione Caript – Questo impegno per promuovere una partecipazione attiva e consapevole è sostenuto dalla Fondazione Caript, che riconosce nella cultura uno strumento fondamentale di coesione sociale, attraverso una serie assai rilevante di interventi nell’ambito dell’educazione, dell’istruzione, della formazione. La nuova edizione della rassegna si presenta con un programma intenso: al centro dell’indagine la parola razza, a torto relegata nella memoria del Novecento più buio ma ancora oggi fulcro di politiche e pratiche discriminatorie, violente. In un contesto internazionale ancora drammaticamente segnato da conflitti e dal riaffiorare di nazionalismi, la riflessione su questo tema diventa un’opportunità per interrogarsi non soltanto sulle condizioni di una pacifica convivenza tra i popoli, ma anche su quanto cammino debbano fare le nostre società sulla strada dell’integrazione”.
“Come in altre importanti iniziative culturali del territorio – prosegue Gori – a iniziare dai Dialoghi di Pistoia, ci impegniamo a promuovere spazi di confronto plurale, civico e rispettoso, dove testimonianze e analisi possano offrire chiavi di lettura utili senza pregiudizi o visioni limitanti. La varietà dei linguaggi, dai momenti di approfondimento alle performance artistiche, arricchisce ulteriormente una proposta che vuole contribuire al panorama culturale della nostra comunità. Le parole di Hurbinek rappresentano un’occasione preziosa per continuare a costruire insieme un futuro fatto di pensiero, conoscenza e confronto”.
“Le parole di Hurbinek giunge alla terza edizione, ha solo 3 anni ma fa già parte della vita culturale di Pistoia: rappresenta uno spazio di riflessione e di dialogo da preservare, per ricordare il passato e riflettere sul presente. Grazie a Massimo Bucciantini, che ha trasformato la Giornata della Memoria in un percorso che si sviluppa nel corso di alcuni mesi e culmina in due settimane di incontri, dibattiti, spettacoli il progetto ha inoltre il merito di porre Pistoia in una posizione di assoluta novità e riconoscibilità a livello nazionale” dichiara Giovanni Capecchi, presidente di Uniser.
“Ogni parola pesa, ferisce, nobilita, assolve, illude, discrimina… Riflettere ogni anno sul significato profondo di una parola, accertarne capacità evocativa e suggestioni, interrogandosi sulle tracce che può lasciare nel presente, costituisce la cifra identificativa de Le parole di Hurbinek. La terza edizione – spiega Gianfranco Gagliardi, direttore generale della Fondazione Teatri di Pistoia – ragiona di razza e di tutto ciò che tale termine esprime. Siamo, dunque, nel pieno di un dibattito di stringente attualità che lega la Giornata della Memoria al presente, ribadendo l’approccio scelto dai curatori sin dal primo anno. Fondazione Teatri di Pistoia collabora al progetto, riservando alla sua realizzazione energie e spazi, animata come sempre dal desiderio di favorire dibattito, ricerca e confronto”.
La prevendita dei biglietti per gli spettacoli (al costo di 6 euro) sarà aperta dall’11 gennaio. Molti degli eventi saranno a ingresso libero. Dettagli sul programma e aggiornamenti qui.