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Nella cattedrale di San Zeno si ordinano quattro diaconi permanenti

A celebrare il rito domenica (23 novembre), alle 18, sarà il vescovo di Pistoia e Pescia, monsignor Fausto Tardelli

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PISTOIA – Domenica prossima (23 novembre), solennità di Cristo Re, la cattedrale di San Zeno tornerà a vivere un momento di grazia che mancava da molto tempo a Pistoia: l’ordinazione di quattro diaconi permanenti.

A celebrare il rito, alle 18, sarà il vescovo di Pistoia e Pescia, monsignor Fausto Tardelli, che ha annunciato la ripresa di questo cammino vocazionale con le nomine di Giuseppe Topia, Franco Pacini, Marco Lo Bracco e Gian Marco Marianelli.

“Questo evento di grazia – sottolinea Tardelli – è particolarmente significativo perché sono ormai 20 anni che nella nostra diocesi non vengono ordinati diaconi permanenti. La lunga sospensione è stata motivata dalla necessità di una verifica che ha riguardato tutte le diocesi toscane. Ora, finalmente, riprendiamo, per la misericordia di Dio, le ordinazioni di uomini sposati, celibi o vedovi che il Signore ha chiamato al servizio del vangelo e del popolo di Dio nell’ordine sacro del diaconato”.

Il diaconato permanente, ripristinato dopo il Concilio Vaticano II, può essere conferito a uomini sposati, celibi o vedovi, che scelgono di vivere una vocazione di servizio stabile, a fianco dei sacerdoti e in comunione con il vescovo. La Conferenza episcopale toscana ha redatto, esattamente otto anni fa nel novembre 2017, l’ultimo documento sul diaconato permanente con titolo Custodi nel servizio della chiesa. Orientamenti e norme per il diaconato permanente nelle chiese toscane. Il testo evidenzia il carisma proprio dei diaconato e sottolinea come ogni candidatura dovrà fiorire all’interno di una comunità cristiana. Una valutazione speciale sarà poi riservata alla famiglia qualora il candidato sia coniugato. L’età minima per accedere alla formazione è per i coniugati di 31 anni; 21 per i celibi. Un capitolo importante riguarda la formazione, che come per il clero, non si esaurisce con l’ordinazione, ma è inserita in un cammino di formazione permanente. In merito si richiede un percorso di tre anni escluso l’anno propedeutico. La formazione al diaconato prevede infatti, un anno propedeutico dedicato al discernimento e alla formazione di base, così come richiesto anche a chi acceda al seminario in vista dell’ordinazione sacerdotale.

“Il diacono – evidenzia Tardelli – come ha ricordato Papa Francesco in più occasioni, è il custode del servizio nella chiesa, colui che richiama tutti i battezzati a vivere la fede nella forma concreta della carità, nella liturgia e nella vita quotidiana. Dire diacono vuol dire servitore: il suo carisma è la disponibilità, la prossimità, la cura dei più piccoli”.

© Riproduzione riservata

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