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Enrico Bronzi e l’Orchestra da camera di Mantova per la stagione concertistica al Manzoni

Un raffinato programma incentrato sul Settecento con musiche di Haydn, Ghedini, Boccherini e Gluck

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PISTOIA – Un raffinato programma incentrato sul Settecento (con un’incursione nel Novecento storico italiano) vedrà sul palco del Teatro Manzoni, giovedì 23 gennaio (alle 20.30) – nell’ambito della stagione concertistica, a cura di Daniele Giorgi e promossa da Fondazione Teatri di Pistoia col sostegno di Fondazione Caript – due graditissimi ritorni: quello di Enrico Bronzi, musicista dall’immenso talento e dalla folgorante intelligenza che offre sempre esperienze d’ascolto uniche, e quello dell’Orchestra da camera di Mantova, storica compagine, attiva da un quarantennio, definita dalla critica musicale nazionale (che nel 1997 le assegnò il prestigioso Premio Abbiati) come l’espressione di “un momento di incontro esecutivo alto tra tradizione strumentale italiana e repertorio classico”.

Enrico Bronzi, questa volta nella duplice veste di solista e direttore, insieme alla prestigiosa compagine mantovana proporrà il Secondo Concerto per violoncello e orchestra di Joseph Haydn, pietra miliare del repertorio solistico per questo strumento, e un brano di rarissima esecuzione, la Musica Concertante per violoncello e archi di Giorgio Federico Ghedini (1892-1965), compositore che ebbe tra i suoi allievi Claudio Abbado, Luciano Berio, Guido Cantelli, e che ricevette il Premio Feltrinelli per la Musica 1963.

Completano il programma la Sinfonia n. 22 Il filosofo di Haydn, che appartiene al nucleo fertilissimo delle composizioni scritte nei primi anni della sua permanenza ad Eisenstadt, la splendida residenza a sud-est di Vienna dei principi Esterházy, e un omaggio al grande compositore toscano Luigi Boccherini, del quale sarà eseguita ‘La casa del diavolo’, la famosa Sinfonia che deve il suo nome all’indicazione che si legge nel manoscritto sull’ultimo movimento: Chaconne qui représente l’Enfer et qui a été faite à l’imitation de celle de M. Gluck dans Le Festin de Pierre, una suggestiva Ciaccona che rappresenta l’Inferno ispirata al finale del balletto Don Juan, ou Le festin de Pierre di Gluck.

Protagonisti del prossimo appuntamento della Stagione, al Teatro Manzoni venerdì 6 febbraio (alle 20.30), Daniele Giorgi e l’Orchestra Leonore nell’ambito di una tournée che toccherà Mantova (il 4 febbraio) e Ravenna (il 5 febbraio): in programma, il Concerto n. 1 di Chopin per pianoforte e orchestra (pianista: Arsenii Moon) e la Sinfonia n. 1 di Schumann, Primavera.

La stagione concertistica

Così Daniele Giorgi illustra la stagione 2024/25: “Dieci anni fa nasceva l’utopia che abbiamo intitolato a Leonore, l’eroina beethoveniana che, mossa dall’amore, lotta per la libertà. Dieci anni fatti di gioia e responsabilità nel far musica, di determinazione nel far comprendere chi siamo, cosa facciamo e perché lo facciamo così, di pazienza e perseveranza durante la lunga pausa pandemica, e di grandi soddisfazioni. Lo scorso aprile è arrivato il primo riconoscimento alla vocazione internazionale che il progetto ha nel suo Dna: il trionfale debutto nella sala grande della Elbphilharmonie di Amburgo. Un concerto accolto con un indimenticabile entusiasmo che ha portato ad un immediato reinvito: nella stessa prestigiosa sala abbiamo replicato a fine ottobre, con rinnovato successo, il concerto inaugurale della nostra stagione, dedicato a Luca Iozzelli, che ha visto il Philharmonischer Chor München e un quartetto di straordinarie voci soliste affiancare la Leonore nell’esecuzione della Nona Sinfonia di Beethoven”.

“La stagione concertistica 24/25 si è aperta dunque nel segno di una duplice ricorrenza: nel 2024 si sono celebrati infatti anche i duecento anni dalla prima esecuzione dell’ultimo capolavoro sinfonico beethoveniano, avvenuta al Theater am Kärntnertor di Vienna. I musicisti dell’Orchestra Leonore sono stati, il 14 dicembre, i protagonisti assoluti del concerto dedicato alle celebri quattro Suites per orchestra (BWV 1066/69) di Bach, che, insieme ai Concerti Brandeburghesi, costituiscono una delle vette della sua produzione nell’ambito della musica profana. Il 23 gennaio, due graditi ritorni, quello di Enrico Bronzi (questa nella doppia veste di direttore e solista) e dell’Orchestra da Camera di Mantova. Musicista dall’immenso talento e dalla folgorante intelligenza, Bronzi offre sempre esperienze d’ascolto uniche; insieme alla prestigiosa compagine mantovana proporrà il Concerto per violoncello in re maggiore di Haydn, pietra miliare del repertorio solistico per questo strumento, e un brano di rarissima esecuzione di Ghedini: la Musica Concertante per violoncello e archi. Completano il programma la Sinfonia n. 22 ‘Il filosofo’ di Haydn, che appartiene al nucleo fertilissimo delle composizioni scritte nei primi anni della sua permanenza ad Eisenstadt, la splendida residenza a sud-est di Vienna dei principi Esterházy, e un omaggio al grande compositore toscano Luigi Boccherini, del quale sarà eseguita la famosa Sinfonia detta ‘La casa del diavolo”. 

“Vincitore assoluto del Concorso Busoni 2023 nonché del prestigioso Premio Arturo Benedetti Michelangeli (assegnato solo in caso di verdetto unanime della giuria), il venticinquenne pianista Arsenii Moon non è solo uno dei tanti giovani pluripremiati in importanti concorsi internazionali, quanto piuttosto un artista con una personalità, un’immediatezza e una profondità interpretativa che lascerebbero sbalorditi anche in un musicista maturo. Un solista che abbiamo voluto accostare allo ‘stile Leonore’ perché siamo certi che l’incontro sarà reciprocamente stimolante: in programma il 6 febbraio il Primo Concerto per pianoforte di Chopin e nella seconda parte la frizzante e appassionata Prima Sinfonia di Schumann detta Primavera. L’orchestra d’archi è un quartetto all’ennesima potenza, il quartetto d’archi è un orchestra nella sua più intima essenza. Il concerto del 27 febbraio si propone di esplorare questa correlazione: guidata dai membri del Cuarteto Casals, uno tra i quartetti d’archi più famosi al mondo, arriva per la prima volta sul palco del Manzoni La Fil – Filarmonica di Milano, compagine tenuta a battesimo nel 2019 da Daniele Gatti e da allora sempre più attiva ed efficace nel divulgare la musica classica con un approccio fresco e innovativo. Il Divertimento K 136 di Mozart eseguito in apertura sarà seguito da Introduzione e Allegro di Edward Elgar, per quartetto d’archi solista e orchestra d’archi; nella seconda parte ascolteremo uno dei brani più amati dell’intero repertorio per archi: la Serenata op. 48 di Čaikovskij”.

“Marzo – conclude Giorgi – vedrà l’esecuzione di un altro compositore amatissimo dal pubblico: Antonio Vivaldi, con alcuni tra i suoi Concerti più conosciuti, come Le Quattro Stagioni, affidati al leggendario Jordi Savall insieme alla sua orchestra Les Concerts des Nations in un omaggio alle musiciste del famoso Ospedale della Pietà di Venezia. Per il finale di stagione, sull’onda del successo del Così fan tutte nel gennaio di quest’anno, prosegue il progetto dedicato alla trilogia operistica Mozart-Da Ponte con l’Orchestra Leonore, un cast d’eccezione e il coro Maghini, supportati dalla brillante inventiva registica di Roberto Valerio: sarà la volta di Don Giovanni, un’altra delle vette della musica teatrale mozartiana.”

© Riproduzione riservata

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