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PISTOIA – “Il ponte sulla Bure a Pontenuovo passerà probabilmente alla storia come l’unica opera di questo genere che, invece di unire, divide. Oggi il futuro economico di un’intera area viene negato dalla gestione sciagurata di un intervento realizzato con fondi pubblici”.
Lo dice Confcommercio, commentando la riapertura parziale – soltanto ai mezzi leggeri – della struttura. “In un paese normale – aggiunge l’associazione – un intervento di questo genere diventa migliorativo. Questo, invece, peggiora notevolmente lo stato delle cose”.
“Quello a cui abbiamo assistito è l’esatto opposto di come i lavori avrebbero dovuto essere gestiti. Otto mesi di cantiere, un anno di impianto semaforico che porterà a code chilometriche e la preclusione ai mezzi pesanti. Tutto questo va a determinare l’asfissia delle relazioni tra le attività economiche che insistono nella zona di Montale e Pistoia. L’area nord est della provincia, già vicina per caratteristiche al territorio di Prato e Montemurlo, andrà a legarsi ancora di più a quelle zone. Il danno economico per il fronte pistoiese è enorme e irreparabile. In tutto questo anche i residenti risultano, ovviamente, fortemente penalizzati“.
“Quello che è accaduto a Pontenuovo – conclude l’Associazione – non va che ad inasprire ulteriormente uno scenario di diffusa e grave sofferenza in termini di accessibilità alla città. Non è infatti possibile tacere la situazione che concerne da tempo il ponte di Sant’Agostino, né i problemi che a vario titolo affliggono la viabilità sulla Montalese, con tutto quello che ne consegue in termini di spostamenti da parte dei mezzi pesanti. Una gestione complessivamente disastrosa, di cui oggi tutta l’economia territoriale è costretta a pagare le spese”.