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PISTOIA – E’ stato uno dei grandi progettisti di auto da corsa del dopoguerra. A Carlo Chiti, eccellenza italiana nata a Pistoia 100 anni fa, sono dedicate le molte iniziative in programma per sabato 30 novembre, organizzate dall’Ordine degli ingegneri di Pistoia con la compartecipazione del Comune di Pistoia e in stretta collaborazione con Automobile Club di Pistoia.
Carlo Chiti: una mente aperta a 100 anni dalla nascita è il titolo dell’evento cardine della giornata, un convegno aperto a tutta la cittadinanza che si terrà alle 15 nella Sala Maggiore del Palazzo comunale in piazza del duomo. A completare le celebrazioni, alle 12, l’intitolazione di una targa ricordo al liceo classico Forteguerri, l’esposizione di materiale documentale e di un esemplare della Alfa Romeo 33 Spyder Prototipo.
Intanto, nella seduta di lunedì 25 novembre, il consiglio comunale di Pistoia ha approvato all’unanimità la mozione per il riconoscimento di cittadino benemerito all’ingegnere Carlo Chiti.
Carlo Chiti (Pistoia, 19 dicembre 1924 – Milano, 7 luglio 1994) è stato un ingegnere che ha avuto grandissimi riconoscimenti al di fuori della città di nascita, collaborando con le più importanti scuderie del mondo, come Ferrari e Autodelta Alfa Romeo. Laureato in ingegneria aeronautica all’università di Pisa, entrò ben presto a far parte dei ranghi progettistici dell’Alfa Romeo dove, dal 1952, fu assegnato al reparto corse. Nel 1957 Enzo Ferrari lo chiamò a sostituire l’ingegner Andrea Fraschetti nel progetto della Ferrari 156 F1, la prima vettura Formula 1 della casa a motore posteriore. Chiti restò alla Ferrari fino al 1961 quando, assieme ad altri progettisti e dirigenti, decise di tentare l’avventura della Ats. Durante il periodo Ferrari, i motori e le vetture progettati da Chiti vinsero 2 titoli mondiali di F1, nel 1958 con Mike Hawthorn e nel 1961 con Phil Hill.
“Come Ordine degli ingegneri sentiamo non solo il dovere, ma anche l’onore di ricordare Carlo Chiti – afferma Tommaso Giusti, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Pistoia – per farne apprezzare la caratura alle nuove generazioni di pistoiesi, ma anche per riconoscere il lustro che ha donato a noi, suoi concittadini. L’ambito di attività è stato quello del motorismo, che proprio nel nostro territorio ha radici profonde, in virtù di saperi artigianali e industriali diffusi e storicizzati nel campo della meccanica. I prestigiosi risultati professionali conseguiti dall’ingegner Chiti meritano di essere ricordati anche nella città di origine. Colgo l’occasione per ringraziare il Comune di Pistoia per l’ospitalità dell’evento e la collaborazione, e ringrazio l’Automobile Club di Pistoia, nella figura del presidente Breschi e del direttore Bartolini, che hanno reso possibile con i loro numerosi contatti la realizzazione del convegno, che vede la presenza di personalità importanti. Infine ringrazio la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia per il contributo alla realizzazione”.
La giornata commemorativa del 30 novembre avrà inizio, dunque, alle 12 con la scopertura di una targa in ricordo dell’ingegnere al liceo classico Niccolò Forteguerri di Pistoia, dove aveva studiato e posto le basi del futuro percorso, contribuendo all’arricchimento di alcune qualità a lui riconosciute quali “grande umanità e correttezza”.
“Carlo Chiti, nato a Pistoia e tra i protagonisti assoluti del motorsport mondiale, è stato un ingegnere di straordinario talento, che ha saputo trasformare la sua passione per la meccanica in innovazioni che hanno segnato la storia delle corse automobilistiche – sottolinea Benedetta Menichelli, assessore alla cultura del Comune di Pistoia – A 100 anni dalla nascita, è doveroso per la nostra città ricordarlo e celebrare il suo legame con Pistoia, facendo conoscere anche alle nuove generazioni il suo impegno e la sua genialità. Lo abbiamo già fatto a livello istituzionale, approvando in consiglio comunale il riconoscimento di cittadino benemerito, adesso sarà la città a celebrarne l’eccellenza, ricordando la capacità di sperimentazione e ripercorrendone la vita lavorativa”.
Il convegno Carlo Chiti: una mente aperta a 100 anni dalla nascita avrà inizio alle 15 e si terrà alla presenza dei familiari e delle autorità, oltre che di testimoni diretti che lo hanno conosciuto e vissuto con lui alcuni dei suoi successi professionali. Nell’occasione, verrà consegnata alla famiglia dal sindaco Alessandro Tomasi e dal presidente del consiglio comunale Emanuele Gelli una pergamena per il conferimento della cittadinanza benemerita, e quindi presentato il bozzetto dell’opera raffigurante Chiti, che verrà installata nel corso del 2025 nel piazzale Largo Carlo Chiti alla Collina.
Al convegno interverranno importanti giornalisti sportivi, ex piloti e tecnici del settore automobilistico che racconteranno la figura di Chiti, la sua vita professionale e le innovazioni tecniche a lui dovute.
Il programma del convegno
Il convegno è coordinato da Andrea Cordovani, direttore di Autosprint.
Alle 15: saluti dei familiari e delle autorità, con la presentazione del bozzetto dell’opera raffigurante Chiti, che verrà installata nel corso del 2025. A seguire, un ritratto della figura dell’ingegnere in F1 dai tempi di Chiti ad oggi (relatore Enrico Cardile, ex direttore tecnico della scuderia Ferrari di F1 e dal 2025 chief technical officer del team Aston Martin di F1).
Alle 16: La F1 degli anni ’80 con l’Alfa Romeo dell’ingegnere Chiti (relatore Bruno Giacomelli, ex pilota di F1 con l’Alfa Romeo dal 1979 al 1982).
Dopo un coffee break, alle 17: Quando i campionati di sport prototipi erano più importanti della F1 e l’esperienza con l’Alfa Romeo Tipo 33 di Chiti (relatori Mario Donnini e Luciano Guerri).
Alle 17.30: La Montecarlo Automobile Centenaire: prima Gt progettata integralmente in fibra di carbonio con la collaborazione dell’ingegnere (relatore Fulvio Maria Ballabio, ex pilota automobilistico, imprenditore e ingegnere, fondatore della casa automobilistica Monte Carlo Automobile).
Alle 18, prima delle conclusioni, si parlerà della figura di Carlo Chiti come ingegnere e come uomo, nel ricordo dei giornalisti che lo hanno conosciuto con Andrea Cordovani e Mario Donnini, giornalisti e scrittori.