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venerdì 6 Giugno 2025
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A Palazzo Bastogi a Firenze gli autoritratti degli artisti pistoiesi

Inaugurata la collettiva di artisti, pittori, scultori, fotografi di capoluogo e provincia che si sono raccontati nelle forme e nelle tecniche più varie

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PISTOIA – Una la sfida: ritrarre se stessi. Ne è la prova la mostra 50 Autoritratti… e più, collettiva di artisti, pittori, scultori, fotografi di Pistoia e provincia che si sono raccontati nelle forme e nelle tecniche più varie.

All’inaugurazione a palazzo Bastogi Federica Fratoni, consigliera segretaria dell’Ufficio di presidenza dell’assemblea legislativa, ha così esordito: “Ho davanti a me una parte di mondo della mia provincia e sono particolarmente emozionata, è un onore ospitare tanti artisti in uno dei luoghi più simbolici del Consiglio regionale, un palazzo dotato di spazi prestigiosi, che il pubblico potrà ammirare anche attraverso le opere di questi artisti, che si presentano nella loro dimensione più intima, quella dell’autoritratto”. La consigliera, dopo aver portato i saluti del Presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, ha ringraziato gli artisti per aver partecipato a questa collettiva, capace di trasmettere la bellezza e la forza dell’arte, ma anche di interrogarci sul nostro essere unici e al tempo stesso in viaggio con tanti altri.

Come ha sottolineato Stefano Veloci, curatore dell’esposizione: “Questa mostra non vuole certo emulare lo spirito collezionistico di Leopoldo de’ Medici, ma si accontenta di indagare sul senso e sul fascino della rappresentazione che questo gran numero di artisti hanno di se stessi”. E ricordando quanto scriveva Antonio Paolucci sull’autoritratto: “Narciso si guarda allo specchio, ma lo specchio è infranto: moltiplica immagini ingannevoli, ora ironiche ora paurose. A volte l’artista teme che lo specchio non ci sia più, che nulla meriti di essere riflesso sotto il cielo; e allora l’autoritratto diventa simbolo e metafora di autonegazione, figura di esistenziale nichilismo”. “Nel caso di questa raccolta non tutti gli artisti hanno scelto la ‘via dello specchio’ per la loro raffigurazione – ha concluso – ma ognuno ha dato all’autoritratto un proprio personale significato”.

Anna Brancolini, critica d’arte, parlando della molteplicità ed eterogeneità delle opere, ha visto nella mostra un fil rouge: “La ricerca di un momento di pausa che conduce, al di là di una prima apparenza, su un terreno arduo e complesso, dove l’artista rivendica la propria individualità, in un mondo piegato all’omologazione”. Grazie allora a tutti questi artisti per la loro capacità “di andare oltre, di oltrepassare i confini, di regalarci l’autoritratto come testimonianza di un rinnovato Umanesimo che alla fluidità, alla labilità, alla transitorietà e superficialità dei tempi, degli atteggiamenti, dei comportamenti e dei valori tenta di opporre una ritrovata Humanitas”.

La mostra sarà visitabile fino al 13 giugno da lunedì al venerdì, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.

© Riproduzione riservata

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