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Consiglio comunale, modificato il Regolamento per le attività di rappresentanza

Previsto anche l'uso del piano terreno e del piano nobile del Palazzo comunale

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PISTOIA – Consiglio comunale, approvate nella seduta del 28 ottobre alcune modifiche al Regolamento per le attività di rappresentanza e norme per l’uso del piano terreno e del piano nobile del Palazzo comunale.

La delibera è passata con 17 voti favorevoli (Fratelli d’Italia, Avanti Pistoia per Ale Tomasi Sindaco, Forza Italia – Amo Pistoia Civica e Lega) e 11 contrari (Partito Democratico, Pistoia Ecologista Progressista e Civici Riformisti). Il provvedimento è stato presentato in aula dall’assessora alla cultura Benedetta Menichelli.

“Negli ultimi anni è emersa una crescente necessità di aggiornare le normative comunali, in particolare quelle che riguardano la gestione degli spazi pubblici e degli edifici storici – ha spiegato Menichelli – Alla luce delle nuove esigenze sociali, culturali ed economiche, il Comune di Pistoia ha riscontrato di apportare modifiche al Regolamento per la disciplina delle attività di rappresentanza e l’uso del Palazzo comunale”.

“La revisione del regolamento viene fatta per molteplici motivi – ha proseguito l’assessora – La prima è la valorizzazione del patrimonio immobiliare. Si è ritenuto, infatti, essenziale promuovere a pieno il patrimonio immobiliare comunale attraverso una programmazione più ampia e diversificata delle iniziative. Tale strategia mira a rendere gli spazi del Palazzo comunale un fulcro dinamico per attività culturali, sociali e istituzionali, incentivando una collaborazione sinergica con soggetti terzi del territorio come associazioni, enti culturali imprese e altri gruppi che condividono l’obiettivo di sostenere finalità collettive e culturali”.

“La seconda motivazione – ha detto Menichelli – riguarda un aggiornamento normativo e amministrativo. Essendo trascorsi quasi 30 anni dalla scrittura di questo regolamento, le normative vigenti risultano inadeguate rispetto agli attuali requisiti amministrativi. Un aggiornamento è quindi necessario per allinearsi alle nuove normative, garantendo che l’uso degli spazi comunali avvenga in modo conforme. L’obiettivo è rendere il regolamento più chiaro e trasparente sulle modalità di utilizzo degli spazi del Palazzo comunale per i richiedenti. Ciò consentirà a soggetti esterni interessati, come associazioni e organizzatori di eventi, di comprendere meglio i requisiti e le procedure da seguire, facilitandone così una gestione efficiente e organizzata”.

“La revisione del regolamento – ha proseguito l’assessore alla cultura – risponde anche alla necessità di creare un dialogo più stretto tra la comunità locale e le istituzioni, in particolare durante i periodi di maggiore afflusso di visitatori o per un’occasione di rilevanza cittadina. Il Comune intende, infatti, favorire una quantità significativa di iniziative che possono attrarre e coinvolgere i cittadini, avvicinandoli al patrimonio culturale e all’attività istituzionale svolte dentro il palazzo”.

“Queste modifiche – ha concluso Menichelli – mirano a rendere il Palazzo comunale non solo un simbolo di rappresentanza istituzionale, ma anche un centro di aggregazione culturale e sociale, aperto e accessibile alla cittadinanza e in linea con i bisogni attuali della comunità”.

Concluso l’intervento dell’assessore alla cultura, la minoranza ha presentato 16 emendamenti alla proposta di delibera: 7 da parte del gruppo Partito Democratico e 9 da parte di Civici Riformisti. Di questi ne sono stati accolti 7: 4 emendamenti del Pd e 3 di Civici Riformisti. Tra gli interventi che hanno animato il dibattito figura anche quello della capogruppo di Civici Riformisti Tina Nuti.

“Si tratta di un regolamento importante che è stato trattato dalla giunta Tomasi alla stregua delle minutaglie – ha evidenziato la capogruppo di Civici Riformisti Tina Nuti – Ho presentato vari emendamenti tutti coerenti a due principi: le sale affrescate, i cortili del Palazzo Comunale e i magazzini del sale devono essere di libero accesso per i cittadini, singoli e associati; possono essere utilizzati senza dover pagare una tariffa. Quindi no alla casa di Babbo Natale a pagamento, anche maggiorato per chi salta la fila. Unico interesse di Tomasi a modificare il regolamento era la sistemazione della casa di Babbo Natale nel Palazzo Comunale. Il testo non prende in considerazione eventi storicizzati e qualificanti per la città come il Pistoia Blues, la Giostra dell’Orso e i Dialoghi sull’Uomo: tutti eventi che utilizzano gratuitamente e giustamente quegli spazi, ma che Tomasi ritiene meno importanti della casa di Babbo Natale”.

© Riproduzione riservata

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