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venerdì 22 Novembre 2024
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Commercio e ristorazione, a Pistoia è stata un’estate difficile

I dati Confcommercio e le parole degli esercenti confermano la sensazione: "Il potere di acquisto è calato, l'iperturismo delle grandi città non porta benefici"

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PISTOIA – È un’estate che si conclude con evidenti segnali di affanno, quello che ha riguardato le attività del commercio e della ristorazione pistoiese.
Ovunque, infatti, si registra un generalizzato calo delle presenze, e dunque degli affari, rispetto ad un anno fa. La situazione è fotografata da Confcommercio, che ha tirato le fila con un report che ha riguardato molte attività associate, le quali si sono espresse sull’andamento dell’ultimo mese.
“Ad agosto la clientela è stata prevalentemente locale, i turisti sono stati occasionali e specialmente italiani. Parliamo comunque di poche persone”, dice un ristoratore.
Stessa percezione da parte di un altro commerciante: “Restiamo un po’ fuori dalle traiettorie turistiche. Non registriamo che un timido aumento delle presenze rispetto ad un anno fa”.
Per un terzo esercente “si è registrato un leggero calo specialmente nell’orario del pranzo“, mentre un’osteria aggiunge che “i turisti sono calati in numero e in qualità rispetto ad un anno fa”. Da un’enoteca si evidenzia, ancora, “un calo del 30-40% rispetto all’agosto 2023”, mentre un altro  parla apertamente di “Un disastro rispetto agli scorsi anni” e anche BaldoVino registra un “calo evidente rispetto agli ultimi 2/3 anni”.
Non va molto meglio dal fronte del commercio. Un commerciante  osserva che “un po’ di movimento c’è stato, anche se molti pomeriggi sono stati davvero vuoti. Sono arrivati più stranieri che italiani e comunque in forma molto contenuta”. Una commerciante da Marella afferma che “non è stato un grande mese di agosto. Non abbiamo mai chiuso, ma non si è visto un grande giro di clienti abituali e turisti. Anche il grande caldo non ha aiutato“.
Agosto è andato molto peggio di un anno fa – commenta un altro commerciale  – specialmente perché ci è mancato il target del turista giovane, sia italiano che straniero, disposto a spendere. In città mancano attrazioni degne di nota per questo segmento e restiamo scarichi”.
“Un quadro – è l’analisi del Presidente di Confcommercio, Gianluca Spampani – che riflette ampiamente la crisi dei consumi attraversata dal nostro paese. Il mese di agosto conferma una tendenza di sofferenza per questa estate. è un fatto che il potere d’acquisto degli italiani si sia arenato. Il cortocircuito creato dal mix tra stipendi immutati da trent’anni e fattori deleteri, come l’inflazione, l’aumento dei tassi di interesse, le crisi globali, hanno eroso i risparmi di famiglie, coppie e single. Accanto a questo, l’iper-turismo che dovrebbe derivare a cascata dalle città vicine più affollate, come Firenze, non produce effetti palpabili e, anche in mancanza di una gestione manageriale dei flussi, risulta essere più un’illusione ottica che altro. è uno scenario intricato, del quale siamo chiamati a prendere atto rapidamente, per impostare una reazione. Agosto è stato la premessa di una situazione che richiederà interventi di sostegno a settori che muovono l’economia del territorio e che, per questo, non possono essere abbandonati alle correnti della congiuntura globale”.

© Riproduzione riservata

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