Musica da camera, per la prima volta a Pistoia lo Škampa Quartet

PISTOIA – Nuovo appuntamento con la musica da camera nel saloncino di Palazzo De’ Rossi il 28 marzo alle 20.30. 

Per la prima volta arriva a Pistoia lo Škampa Quartet: conosciuto come uno dei migliori ensemble nell’illustre tradizione dei quartetti d’archi cechi, da venticinque anni rappresenta il proprio paese nelle principali sale da concerto di tutto il mondo.

Il Quartetto, composto da Petra Brabcová, Adéla Štajnokrová violini, Martin Stupka viola e Lukáš Polák violoncello, arriva per il penultimo appuntamento della 63eima Stagione Pistoiese di Musica da Camera, curata da Daniele Giorgi e promossa da Fondazione Teatri di Pistoia col sostegno di Fondazione Caript.

Lo Škampa Quartet (che prende il nome dall’acclamato violista del leggendario Smetana Quartet, Milan Škampa) è capace di interpretazioni di magnifica intensità e immediatezza, caratteristiche del glorioso stile musicale dell’Europa dell’est: un patrimonio spirituale inestimabile di cui il Quartetto ceco si fa baluardo, preservandolo dal rischio di essere omologato e diluito dall’appiattimento culturale del nostro tempo.

Considerato l’erede dello Smetana Quartet, l’ensemble porta avanti un attento lavoro di ricerca sulle tradizioni musicali del loro paese, e le loro esecuzioni e incisioni sono oggi riconosciute come punti di riferimento imprescindibili per chiunque si confronti con il repertorio ceco. Il programma scelto condurrà l’ascoltatore attraverso epoche e stili diversi, offrendo una panoramica della ricchezza del repertorio per quartetto d’archi. Il Quartetto K 465 ‘delle dissonanze’ chiude il celebre gruppo di sei quartetti dedicati a Haydn, che dopo aver ascoltato gli ultimi tre scrisse a Leopold Mozart: “Suo figlio è il più grande compositore che io conosca di persona e di fama”. Segue il Quartetto n. 11 in fa minore op. 122 di Šostakovič, opera breve ma densa composta da sette movimenti collegati tra loro, una criptica suite di sette miniature che creano un’atmosfera sospesa, con toni a volte taglienti, a volte enigmatici. A chiudere il concerto, il luminoso Quartetto n. 13 in sol maggiore op. 106 di Antonín Dvořák, un omaggio festoso alla patria boema, ai suoi paesaggi e alla sua natura multicolore.

Lo Škampa Quartet è uno dei migliori ensemble nell’illustre tradizione dei quartetti d’archi cechi, e da venticinque anni rappresenta il proprio paese nelle principali sale da concerto di tutto il mondo. Attraverso i loro mentori, componenti del leggendario Quartetto Smetana, i musicisti dello Škampa Quartet tracciano le proprie radici fino ai primi quartetti cechi – come il Quartetto Boemo – eredi di una tradizione musicale che nel XVIII secolo valse alla loro terra il titolo di Conservatorio d’Europa. Ancora oggi, la musica da camera europea trova in questo patrimonio culturale una delle sue espressioni più autentiche. A questa innata musicalità, lo Škampa Quartet ha aggiunto un’approfondita ricerca sul canto popolare, sulla poesia, sui ritmi e sulle danze da cui si è sviluppata la musica ceca. Le loro interpretazioni dei quartetti di Janáček e Smetana, in particolare, sono considerate un punto di riferimento assoluto. Da questo lavoro di approfondimento è nata anche una conferenza illustrata, Janáček e le sue radici morave, così come la collaborazione con la cantante Iva Bittová, un progetto che ha saputo attraversare con successo molteplici confini musicali. Vincitori di importanti concorsi internazionali e premiati dalla Royal Philharmonic Society, lo Škampa Quartet è stato il primo ensemble a essere nominato Resident Artist alla Wigmore Hall. Insegnano in molte istituzioni in tutto il mondo, tra cui la Royal Academy of Music di Londra, dove nel 2001 sono stati nominati Visiting Professors of Chamber Music.