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A Palazzo de’ Rossi torna il progetto ‘In Vista’: protagonista Maria Lai

Le opere dell'artista italiana tra le più apprezzate a livello internazionale esposte per la prima volta a Pistoia

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PISTOIA – In Visita, dal 22 settembre al 23 febbraio Palazzo de’ Rossi ospita un nuovo appuntamento del progetto di Fondazione Pistoia Musei che, all’interno del percorso permanente di Collezioni del Novecento, propone approfondimenti dedicati ad artisti di riferimento del 20esimo e 21esimo secolo, attraverso l’esposizione temporanea di una sola opera. Il progetto è curato da Monica Preti, direttrice generale di Fondazione Pistoia Musei, e da Annamaria Iacuzzi, conservatrice delle collezioni del Novecento.

Protagonista di In Visita è Maria Lai (1919-2013), artista italiana tra le più apprezzate a livello internazionale, per la prima volta esposta a Pistoia. L’opera Senza titolo (Geografia), 1982-1988, in prestito da Intesa Sanpaolo, fa parte di un ciclo tra i più importanti e tematicamente definiti nell’opera dell’artista e proviene dalla raccolta d’arte costituita dal Credito Industriale Sardo per documentare l’espressività contemporanea degli artisti attivi in Sardegna.

Oltre che del sostegno di Fondazione Caript, questo appuntamento di In Visita si avvale della collaborazione di Intesa Sanpaolo e dell’Archivio Maria Lai.

“L’attenzione ai temi del femminile – sottolinea Monica Preti, direttrice generale di Fondazione Pistoia Musei – è stato un fil rouge che ha caratterizzato le prime tre edizioni di In Visita, un progetto che nasce con l’obiettivo di creare dialoghi significativi tra Collezioni del Novecento di Palazzo de’ Rossi e gli autori più rappresentativi del 20esimo e 21esimo secolo. Questa terza edizione, dedicata a Maria Lai, conferma la nostra proficua collaborazione con Intesa Sanpaolo, grazie alla quale abbiamo l’opportunità di ospitare una delle artiste italiane più apprezzate a livello internazionale. L’opera Senza titolo (Geografia) in esposizione per la prima volta a Pistoia, ci invita a riflettere non solo sulle coordinate geografiche, ma anche su quelle culturali e sociali che modellano il nostro presente. Un motivo di soddisfazione è anche la bella collana di preziose pubblicazioni che accompagna il progetto, con contributi inediti di grande valore”.

Il lavoro eseguito con filo cucito su stoffa e velluto è parte di una serie che l’artista ha realizzato nel corso degli anni Ottanta dedicata al tema della geografia. L’opera è un esempio ragguardevole del metodo creativo e della poetica di Maria Lai, frutto di una riflessione sull’identità delle donne sarde e sul valore simbolico del filo e della tessitura come strumento di relazione. L’opera offre anche l’occasione per riflessioni su alcune specificità dei linguaggi artistici femminili nel Novecento e sul tema della geografia, che l’artista interpretava come metafora della continua tensione umana verso ciò che non si conosce, lo spazio e l’infinito, in un mondo fragile, minacciato da continue catastrofi.

L’esposizione sarà accompagnata dalla pubblicazione del catalogo In visita. Maria Lai, edito da Gli Ori-Pistoia, con testi di Monica Preti, Annamaria Iacuzzi e Francesco Tedeschi, da tempo impegnato sul versante degli studi sulle relazioni fra arte e geografia, che ha dedicato all’opera un’analisi storico-critica all’interno della relazione tra arte e spazio nei linguaggi dagli anni Settanta alla contemporaneità.

L’inaugurazione della mostra, aperta al pubblico, si terrà sabato 21 settembre alle 17 a Palazzo de’ Rossi. In questa occasione, nel Saloncino della musica (posti limitati, su prenotazione dal sito di Pistoia Musei) verrà proposta la proiezione in esclusiva di alcune video-fiabe d’artista di Maria Lai con la regia di Francesco Casu e musiche di Romeo Scaccia. Nate dall’elaborazione digitale delle Fiabe Cucite a cui l’artista si è dedicata dagli anni Ottanta, in parallelo alle tele cucite della serie delle Geografie, le video-fiabe restituiscono al pubblico la possibilità di ascoltare in prima persona la voce poetica e narrante dell’artista. Alla proiezione parteciperanno il regista Francesco Casu, Maria Sofia Pisu ed Eva Maria Borzoni dell’Archivio Maria Lai e Francesco Tedeschi, professore ordinario di Storia dell’arte contemporanea nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Eventi e attività

In relazione a questa opera ‘in visita’, è stato programmato un appuntamento per approfondirne le suggestioni, all’interno dei lavori di Maria Lai dedicati al tema geografico.

Sabato 26 ottobre, dalle 17.30 si svolgerà Cucire e ricucire il mondo, una riflessione sui procedimenti e le immagini geografiche nell’arte contemporanea e nell’attualità geopolitica. Interverrà Franco Farinelli, professore emerito, già docente di geografia nell’università Alma Mater di Bologna, e sarà proposto un dialogo aperto al pubblico con le artiste Claudia Losi e Zoè Gruni. Moderatore Francesco Tedeschi.

L’incontro verterà sul carattere dell’opera di Maria Lai e del suo valore simbolico, in relazione ai modi di interpretare le rappresentazioni del mondo, considerandone anche il valore esemplare per l’arte successiva.

Durante lo svolgimento della mostra saranno proposte visite guidate insieme alla curatrice Annamaria Iacuzzi ed eventi collaterali in collaborazione con il festival Pari e Dispari – Dialoghi sulla parità di genere. Inoltre, saranno realizzate attività per scuole, famiglie e adulti. Il calendario aggiornato degli appuntamenti sarà consultabile sul sito di Fondazione Pistoia Musei.

Maria Lai (Ulassai 1919 – Cardedu 2013) Nel 1939 lascia la Sardegna per frequentare il liceo artistico di Roma dove studia con Marino Mazzacurati e Alberto Viani. Si trasferisce in seguito a Venezia dove è allieva di Arturo Martini all’Accademia di Belle Arti. Nel 1945 torna in Sardegna dove rimane sino al 1954: insegna a Cagliari e riprende l’amicizia con lo scrittore Salvatore Cambosu. Tornata a Roma, nel 1957 tiene la prima personale alla Galleria dell’Obelisco, ma l’attenzione ricevuta dalla critica non soddisfa l’artista. Inizia un intenso periodo di riflessione artistica in stretto dialogo e collaborazione con poeti e scrittori come Giuseppe Dessì, grazie al quale riscopre il senso del mito e delle leggende della sua terra, sperimentando anche con strumenti e materiali della tradizione artigianale sarda. Nel 1971 espone i primi Telai alla Galleria Schneider di Roma. Negli anni Ottanta si dedica alle Tele cucite, ai Libri cuciti e alle Geografie, mentre, contemporaneamente, attua le prime operazioni sul territorio. Nel 1981 a Ulassai realizza l’azione corale Legarsi alla Montagna anticipando i temi e i metodi dell’arte relazionale. A partire dagli anni Novanta dà vita a una serie di interventi di arte pubblica nel paese natale di Ulassai dove, nel 2006, viene aperto Stazione dell’Arte, museo di arte contemporanea a lei dedicato. Muore a Ulassai nel 2013.ì Nel 2017 importanti riconoscimenti sono tributati alla sua opera alla 57a Biennale di Venezia e a documenta14 a Kassel; nel 2019 il Museo Maxxi di Roma, in collaborazione con Archivio Maria Lai e Fondazione Stazione dell’Arte, le dedica una prima grande retrospettiva in occasione del centenario della nascita.

 

© Riproduzione riservata

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