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PESCIA – Lutto al Santi Cosma e Damiano per l’improvvisa scomparsa di Gilda Barbiroglio, stimata professionista “che ha svolto sempre con grande passione il suo lavoro” fa sapere in una nota l’azienda.
“L’Asl Toscana Centro e il dipartimento delle professioni tecnico sanitarie non perdono oggi soltanto una collega, ma una persona di grande valore umano della quale tutti sentiranno la mancanza”.
La dottoressa Barbiroglio lavorava da tempo come responsabile del personale tecnico nella struttura di anatomia patologica dell’ospedale di Pescia.
Tutti i colleghi che l’hanno conosciuta si uniscono al dolore della famiglia per questa grave perdita.
Di seguito la nota congiunta di: direttore Soc anatomia patologica di Pistoia dott.ssa Alessandra Calcinai, dipartimento oncologico direttore Luisa Fioretto, direttore Soc patologia clinica Empoli e Pistoia dott.ssa Alessandra Celli, dipartimento di medicina di laboratorio direttore Franco Vocioni, direttore Sos attività diagnostiche di laboratorio Empoli-Prato-Pistoia dottor Raffaele Lamanna, dipartimento professioni tecnico sanitarie Dìdirettore dott.ssa Sandra Moretti.
“Siamo profondamente addolorati per l’improvvisa scomparsa della collega Gilda Barbiroglio. Gilda ha servito con slancio e perseveranza le attività dei laboratori di anatomia patologica dell’Asl Toscana Centro, in collaborazione con i dipartimenti oncologico e delle professioni sanitarie tecniche sanitarie. Per molti anni, soprattutto in seguito alla riorganizzazione aziendale, ha attivamente contribuito al progetto di accentramento della citologia presso il laboratorio di Pescia. È stata filo conduttore e guida attenta, memoria storica delle vicissitudini aziendali nell’evoluzione dell’anatomia patologica, sempre professionale e mai restia ad affrontare nuove sfide tecnologiche in ambito sia laboratoristico sia gestionale. Inoltre negli ultimi anni ha egregiamente gestito l’organizzazione del personale tecnico e partecipato attivamente all’evoluzione tecnologica del laboratorio di patologia clinica di Pescia”.
“La sua umanità – prosegue la nota – rivolta soprattutto alle necessità del paziente, si è dimostrata utile e necessaria allo svolgimento delle attività e il suo spirito combattivo ha contribuito fortemente allo sviluppo dei laboratori che gestiva, grazie anche alla spiccata capacità di creare connessioni importanti e utili al progresso dei servizi. È stata per tutti fonte di ispirazione e di insegnamento, ha fatto da traghettatore di esperienze nei momenti cruciali di passaggio alla guida del reparto e trasferito fervida passione ai suoi collaboratori, stimolando tutti con il suo esempio a sviluppare l’indispensabile spirito di servizio. Lascia un vuoto incolmabile e allo stesso tempo un segno indelebile”.