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MONTECATINI – Truffa del falso incidente, due arresti a Montecatini Terme.
La Polizia di Montecatini Terme ha dato esecuzione nei confronti di due giovani italiani 20enni, originari e provenienti dalla provincia di Napoli, all’ordinanza disposta dal Gip al tribunale di Pistoia, di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere per il primo e della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per il secondo in quanto soggetti indagati, in concorso tra loro e con altre persone da identificare, del reato di tentata truffa aggravata posta in essere nello scorso luglio ai danni un’anziana donna residente in Montecatini Terme.
Gli accertamenti investigativi hanno avuto inizio quando la vittima, sola all’interno della propria abitazione, riceveva una telefonata sulla propria utenza fissa da parte di un signore, il quale la informava del fatto che suo figlio aveva causato un incidente stradale con la conseguenza di aver ferito gravemente una donna, trasportata d’urgenza in pronto soccorso.
Quel soggetto, senza mai indicare le proprie generalità, proseguiva la conversazione telefonica dicendo di conoscere da tempo il figlio dell’anziana donna (che chiamava con il suo nome corretto) ed aggiungeva di non poterlo mettere in contatto direttamente con sua madre poiché si trovava in stato di fermo a causa di quel sinistro e necessitava di denaro per procedere al suo rilascio.
Per tale motivo aggiungeva che a breve, nella sua abitazione, si sarebbe presentato un altro amico di suo figlio, di cui forniva genericamente il nome di Paolo, per ritirare il denaro che la donna avrebbe dovuto preparare per il rilascio di suo figlio.
Poco dopo, infatti, giungeva all’esterno dell’abitazione proprio quel soggetto indicato genericamente con il nome di Paolo che, dopo aver confermato alla donna il sinistro stradale causato da suo figlio, insisteva nella richiesta di denaro e/o gioielli da poter utilizzare per il suo riscatto e rilascio. La vittima, impaurita e spaventata per la situazione in cui falsamente era stato indicato trovarsi suo figlio, faceva entrare all’interno defla sua abitazione quel soggetto che nel frattempo si era riunito ad altro individuo e, una volta all’interno, notata una cassaforte, chiedevano alla donna con insistenza le chiavi per poterla aprire per prelevare dal suo interno il denaro e/o i gioielli di casa
L’anziana donna rispondeva a tali soggetti di non avere in disponibilità le chiavi della cassaforte che, invece, aveva sempre con sé proprio suo figlio. I due soggetti, senza alcuno scrupolo, insistevano chiedendo alla donna di fornire loro un piccone o altro oggetto utile per forzare la cassaforte e le facevano scrivere su un foglietto di carta, a sua mano e firma, una falsa delega che li autorizzava a quell’apertura per il pignoramento dei tribunale.
Proprio in quegli attimi, sopraggiungeva in abitazione la nuora della vittima che, notando quei due soggetti, chiedeva loro il motivo della presenza in casa e, cosi facendo, una volta scoperti nel loro intento truffaldino, non potendo più portare a termine l’azione criminosa, si sono dati ad immediata fuga dileguandosi nel centro cittadino.
Dall’altro lato del telefono, l’uomo che aveva contattato la vittima, senza mai riagganciare la conversazione telefonica, provava con un ultimo tentativo a trarre in inganno la vittima dicendo all’anziana signora e successivamente anche alla nuora che i due individui poco prima entrati nella sua abitazione erano già stati catturati dalla Polizia e che, pertanto, si potevano tranquillizzare.
La donna non cadeva più in inganno soltanto perché la nuora decideva di contattare direttamente suo figlio, apprendendo direttamente da lui che la notizia poco prima ricevuta era integralmente falsa e che lui, come sempre, si trovava al lavoro in buona salute