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MONTECATINI TERME – Concluse le indagini preliminari nei confronti della guardia giurata di nazionalità rumena di 32 anni Vasile Frumuzache per l’omicidio dell’escort Maria Denisa Paun, commesso nella notte tra il 15 e il 16 maggio scorso, a conclusione del percorso investigativo al riguardo compiuto: contestati i delitti di omicidio aggravato e di distruzione e soppressione del cadavere.
In particolare, è emerso che Frumuzache, in concorso con altri soggetti allo stato non identificati, dopo essersi recato al residence Ferrucci, a Prato, in via Ferrucci, n. 95/d, dove ha consumato con Maria Denisa Paun due rapporti sessualiall’interno della camera 101, l’ha uccisa strozzandola con entrambe le mani al collo mentre si trovava sopra di lei e alle sue spalle sul letto. Successivamente ha trasferito il corpo e ha decapitato il cadavere con un’arma bianca prima di abbandonarlo in località Le Panteraie del comune di Montecatini Terme.
Si ipotizza che il 16 maggio abbia agito con premeditazione. L’uomo ha infatti individuato il luogo dove si trovava la vittima, verificata l’area, mediante l’effettuazione di due sopralluoghi in via Ferrucci e nell’area adiacente – in corrispondenza del residence, nel corso della giornata del 14 maggio, rispettivamente, a partire dalle 2,31 e dalle 22,45, in via Buontalenti, ove il giorno dell’omicidio ha parcheggiato la propria autovettura Golf – al fine di verificare le vie di accesso e l’eventuale presenza e flusso di clienti.
Successivamente, per occultare il delitto di omicidio e per assicurarsene l’impunità, ha provveduto a distruggere in parte, e comunque sopprimere, il cadavere di Maria Denisa Paun, staccando la testa dal torace, bruciando il cranio, del quale venivano rinvenuti frammenti ossei carbonizzati all’interno del giardino di pertinenza della sua abitazione; nascondendo, infine, la parte restante del cadavere all’interno di un dirupo coperto da folta vegetazione, con rovi, a ridosso di un casolare abbandonato alle Panteraie di Montecatini Terme, dove lo aveva trasportato all’interno di una valigia riposta nella propria autovettura, tra le 9,30 e le 9,41 dello stesso 16 maggio.
L’attribuzione delle condotte all’indagato deriva dall’approfondita analisi dei tabulati telefonici delle utenze in uso a Frumuzache e dall’incrocio di tali risultanze con la visione delle telecamere di sorveglianza collocate nelle aree circostanti, in prossimità e a ridosso del residence Ferrucci, nonché i tracciati degli spostamenti della vettura Golf utilizzata dall’indagato (già destinatario di provvedimento di fermo), derivanti dal positioning della stessa, e da quanto emerso dal data base del sistema di lettura targhe delle auto del comune di Prato, che hanno consentito di ricostruire in modo puntuale i suoi movimenti. Movimenti risultati del tutto sovrapponibili, fra l’altro, alla sua presenza nel residence Ferrucci prima, al momento dell’omicidio e successivamente allo stesso.
Il positioning dell’auto ha consentito, poi, il rinvenimento il mattino del 16 maggio del corpo senza vita, decapitato, appartenente a Maria Denisa Paun (Adas), a Montecatini Terme, a ridosso di un casolare abbandonato, nascosto tra i rovi, raggiungibile percorrendo una mulattiera. Più volte interrogato, l’uomo ha sempre confessato di aver commesso l’omicidio di Maria Denisa Paun (Adas), strangolandola sul letto della camera all’interno del residence il 16 maggio scorso, dopo aver consumato un rapporto sessuale a pagamento con la donna, e di avere soppresso il suo cadavere, trasportandolo proprio nel luogo dove è stato rinvenuto, provvedendo a tagliare la testa della ragazza in quel luogo (circostanza quest’ultima solo di recente riferita).
На ammesso di essere la persona ritratta dalle telecamere che risulta aver prelevato i due bagagli della vittima: una valigia nera e un trolley bianco. Ha spiegato di aver trasportato il corpo nella valigia nera di Paun, provvedendo a caricarla nel bagagliaio della sua auto, ove aveva riposto anche il trolley della vittima, dopo aver raccolto alcuni indumenti presenti nella camera. Inoltre, ha riferito di aver provveduto a bruciare la testa di Maria Denisa Paun e la valigia nera della persona offesa utilizzata per il trasporto nel giardino di casa, cospargendoli con della benzina e con della legna per mantenere la combustione, circostanza che ha trovato obiettivi riscontri. Ha fatto anche ritrovare i telefoni della vittima, nel corso di apposito sopralluogo. Ha sempre sostenuto di aver agito da solo.
Il movente: la vittima lo ricattava di pagare la somma di 10mila euro per tacitare il suo silenzio. Maria Denisa Paun lo aveva infatti minacciato, dopo la consumazione del rapporto sessuale, di informare la moglie del tradimento, richiamando il fatto che le telecamere avevano immortalato la sua presenza in quel luogo ed evidenziando che disponeva di persone per rintracciare la moglie. L’indagato ha anche ammesso di aver commesso omicidi, dialogando dal carcere anche con la moglie, che si mostrava incredula.
La consulenza tecnica psichiatrica, effettuata da due professori esperti del settore, ha consentito di stabilire che Frumuzache fosse capace di intendere e di volere al momento dei fatti e capace di stare in giudizio. Le investigazioni volte a verificare se abbia commesso ulteriori omicidi rispetto a quelli confessati sono, tuttavia, in corso.
Vasile Frumuzache, subito dopo essere stato portato nella casa circondariale pratese, è stato aggredito da un altro detenuto che gli ha versato dell’olio bollente sul volto e per tale ragione era stato ricoverato al pronto soccorso. L’autore aveva potuto agire indisturbato senza alcun controllo. Gli accertamenti tecnici effettuati hanno consentito di stabilire che la guardia giurata ha riportato lesioni gravi giudicate guaribili in un periodo superiore ai 40 giorni. Il fatto è di particolare gravità, perché ogni persona, anche se in ipotesi responsabile di gravi crimini, ha il preciso diritto di essere tutelata, trattata con umanità e rispettata come essere umano.
È stato raccolto, in sede istituzionale, l’invito rivolto dall’ufficio del procuratore del Tribunale di Prato, a far installare più telecamere e a potenziare i server per consentire l’acquisizione dei dati memorizzati per la città di Prato in tempi più rapidi, al fine di agevolare le attività investigative; invito che aveva preso spunto dalle criticità emerse nell’indagine nei confronti proprio della guardia giurata Vasile Frumuzache e, in particolare, dalle difficoltà di acquisirle. Il presidente della Regione e il commissario straordinario nominato per il comunedi Prato hanno, infatti, provveduto a degli stanziamenti dedicati e il , inistro dell’interno ha assunto uno specifico impegno a provvedere nel corso del Comitato per l’ordine e sicurezza pubblica nazionale, tenutosi a Prato il 15 agosto 2025.