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Centri diurni Alzheimer 2024: convegno nazionale a Montecatini

Appuntamento 11 e 12 ottobre al teatro Verdi di Montecatini Terme. Le stime per la Toscana sono di 80mila persone colpite da demenza, con la malattia di Alzheimer

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MONTECATINI TERME – Centri diurni Alzheimer 2024: convegno nazionale a Montecatini.
Le stime per la Toscana sono di 80mila persone colpite da demenza, con la malattia di Alzheimer – che ne è la forma più diffusa – che riguarda il 60% del totale dei casi.

 

I dati, illustrati in occasione della Giornata Mondiale Alzheimer 2024, celebrata il 21 settembre, tratteggiano un quadro impressionante per impatto sociale, oltre che per la qualità della vita di tanti anziani, causato dalle forme di demenza: si tratta, infatti, di sei milioni di persone in Italia, tra pazienti e familiari.

 

È a questa realtà che è dedicato il Convegno nazionale sui centri diurni Alzheimer, che si svolgerà per la quattordicesima edizione l’11 e 12 ottobre al Teatro Verdi di Montecatini Terme.

 

Il convegno, presieduto dal professor Giulio Masotti, presidente onorario della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia, è un progetto di Fondazione Caript ed è promosso dal Gruppo Italiano Centri Diurni Alzheimer in collaborazione con l’Università di Firenze.

 

Al centro dell’iniziativa è l’esperienza dei Centri Diurni, sviluppata a partire dagli anni Novanta con l’apertura di strutture di assistenza semiresidenziali a valenza sanitaria e sociale in grado di assicurare cure agli anziani consentendo loro di mantenere uno stretto rapporto con il proprio ambiente di vita.

 

“Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche e della ricerca in campo medico – sottolinea il professor Giulio Masotti – i centri diurni rappresentano una risorsa concreta per aiutare chi è affetto da demenza e i loro familiari. In termini quantitativi, purtroppo, siamo ben lontani dal soddisfare le esigenze di un numero di malati in costante aumento. È molto importante, dunque, diffondere la consapevolezza di questa modalità di cura, quasi assente in alcune aree di Italia, e sensibilizzare ad aumentare gli investimenti e migliorare la qualità dei servizi esistenti. Il convegno offre inoltre un’importante occasione di aggiornamento e di formazione per le varie professioni sanitarie e, come è ormai tradizione, per gli studenti dei relativi corsi universitari”.

 

“Migliorare la qualità della vita delle persone – dichiara Luca Gori, presidente di Fondazione Caript – è il nostro impegno primario e con questa iniziativa, che negli anni è diventata un punto di riferimento nel dibattito scientifico sulla malattia di Alzheimer, vogliamo contribuire alla cura di chi è in una condizione di grande sofferenza e, conseguentemente, aiutare chi convive, spesso in solitudine, con un congiunto malato. Riflettere, confrontarsi e portare all’attenzione collettiva il problema dell’Alzheimer è un passaggio fondamentale nel cercare risposte fattive ai bisogni di tante famiglie”.

 

Con un approccio multidisciplinare, che coniuga gli aspetti medici con quelli psico-sociali della malattia, la due giorni sarà occasione per illustrare esperienze innovative attuate nei Centri Diurni, stimolate anche dalla necessità di superare la drammatica fase della pandemia con le chiusure che ha comportato, oltre che per fornire aggiornamenti relativi alle novità emergenti nell’ambito della ricerca farmacologica.

 

Tra i temi della due giorni, a esempio, saranno compresi modelli di assistenza flessibili, in grado di rispondere in modo individualizzato alle esigenze degli anziani, e l’utilità dei diversi interventi psico-sociali per limitare i sintomi della malattia e aumentare il benessere: tra questi l’uso terapeutico degli animali, il rapporto con musei e altri operatori culturali, l’utilizzo della tecnologia per far rivivere i ricordi.

 

Storicamente il Convegno, che dal 2009 rappresenta un’iniziativa unica sul tema nel panorama nazionale, nasce dall’esperienza della Casa dell’Anziano di Monteoliveto a Pistoia, istituita nel 1985 grazie al sostegno di Fondazione Caript. Nell’ambito di questa esperienza nel 2008 venne avviato l’attuale Centro Diurno Alzheimer, che affiancò un primo Centro Diurno inaugurato nel 1996 sotto la direzione del professor Masotti.

© Riproduzione riservata

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