Alle celebrazioni anche il governatore Eugenio Giani. Alle 8.15 Giani era a Castelmartini, nel comune di Larciano, e successivamente, alle 9, a Cintolese, nel comune di Monsummano Terme, per deporre corone di alloro al monumento ai caduti dell’eccidio delle due località.
“All’alba del 23 agosto 1944 – dice il governatore – la Toscana visse uno dei momenti più tragici della sua storia. 174 vite innocenti, tra uomini, donne e bambini, furono brutalmente spezzate nell’eccidio del Padule di Fucecchio, perpetrato dalle truppe naziste in ritirata e dai fascisti italiani. Questa barbarie colpì profondamente le comunità di diversi comuni toscani, tra cui Fucecchio, Larciano, Ponte Buggianese, Monsummano Terme, Cerreto Guidi. Intere famiglie furono cancellate, lasciando un vuoto incolmabile nei cuori di chi rimase. Oggi, a 80 anni di distanza, la memoria di quelle vittime è più viva che mai. La Toscana non dimentica, e con essa noi tutti, che continuiamo a ricordare e onorare coloro che persero la vita in quel tragico giorno. Stamani è stato emozionante abbracciare i pochi sopravvissuti che non hanno potuto dimenticare questa terribile tragedia”.
La zona ospitava soprattutto sfollati, come fu a Sant’Anna di Stazzema. Tra loro c’erano Maria Faustina Arinci, conosciuta come Carmela, 92 anni, sorda e cieca, fatta esplodere con una bomba a mano infilata in una tasca del grembiule, e Maria Malucchi, la più piccola vittima dell’eccidio, ammazzata all’età di 4 mesi.
E il presidente della Repubblica Mattarella, in occasione della commemorazione per l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, ha ricordato anche l’eccidio del Padule: “Per la Repubblica oggi è giorno di memoria, di raccoglimento, di testimonianza. Il 12 agosto di ottant’anni or sono reparti delle SS naziste, con la complicità fascista, compirono nelle frazioni di Stazzema uno degli eccidi più spietati della Seconda Guerra Mondiale, uccidendo senza pietà donne, anziani, bambini, sfollati che pensavano di aver trovato un rifugio sottraendosi ai combattimenti. Fu la guerra portata alle popolazioni civili, lo sterminio di comunità locali incolpevoli. Fu la tragedia che si abbatté sui villaggi della linea Gotica, a Padule di Fucecchio, a Marzabotto, fra le altre”