(Adnkronos) –
Il cardinale Angelo Becciu eletto Papa? "E' fantareligione, gli stanno già contestando la possibilità di essere presente al conclave… In ogni caso glielo augurerei". A parlare all'Adnkronos è Cecilia Marogna, l’ex manager sarda condannata in primo grado a 3 anni e 9 mesi nel processo vaticano nato dalla compravendita dell'immobile di Sloane Avenue a Londra. In particolare, Marogna è stata condannata per truffa aggravata in concorso con lo stesso Becciu in relazione al caso dei 575mila euro versati alla società di lei dalla segreteria di Stato per attività di intelligence tra cui la liberazione di una suora rapita in Mali dai jihadisti. Soldi che invece, secondo un'accusa sempre rispedita al mittente dalla 'dama' vaticana e dall'ex sostituto della Segreteria di Stato, sarebbero stati spesi dall'ex collaboratrice del cardinale in beni di lusso. La vicenda finì anche al centro di una drammatica conversazione tra Papa Francesco e Becciu il cui audio fu pubblicato in esclusiva dall'Adnkronos: nel corso della telefonata, della durata di poco più di cinque minuti, si sente la voce affaticata di Bergoglio rispondere alle sollecitazioni dell'ex Sostituto, che gli chiede, tra l'altro, se ricorda di averlo autorizzato ad "avviare le operazioni per liberare la suora". Se non crede alla possibilità che Becciu diventi Papa, Marogna si dice invece convinta che alla fine il cardinale potrà partecipare al conclave. "Non vi è stata una volontà esplicita di estromettermi dal Conclave né la richiesta di una mia esplicita rinuncia per iscritto", ha rivendicato nei giorni scorsi l'ex Sostituto. "Secondo me lo faranno entrare – dice ora la sua ex collaboratrice – perché altrimenti si creerebbe un precedente importante e il suo è un voto che serve. Poi, anche se è fantareligione, come la chiamo io, a prescindere da tutto io glielo augurerei di diventare Papa, perché Becciu è un vero prete. Da nunzio in luoghi complicati ha toccato con mano situazioni drammatiche, in cui la chiesa è fondamentale, ma è stato anche un uomo di governo di primo piano, e, con l'ultima collocazione, quella alla congregazione delle cause dei Santi, ha stretto relazioni diplomatiche molto importanti…". L'ex manager sarda racconta di essere in "ottimi rapporti con Becciu, per quanto ci siano stati diversi dissapori nel tempo. Anche durante le fasi processuali le difese hanno fatto spesso scelte differenti – spiega – Io e il mio collegio difensivo fin dall'inizio abbiamo denunciato chi riteniamo abbia fatto tutto, loro no, lo hanno fatto la settimana scorsa…". D'altronde, secondo Marogna, nel processo "è stato costruito un impianto accusatorio fondato sul nulla che ha macchiato la Chiesa" e "il successore di Bergoglio si troverà una patata bollente da gestire, non sarà facile". Una situazione che si è peraltro trascinata a lungo: "A ottobre sono cinque anni: ci sono state 86 udienze, si potevano dimezzare. Le motivazioni della condanna sono arrivate a ottobre scorso, aspettavamo da quasi un anno… Insomma, le tempistiche si sono dilatate, la situazione resta sospesa, l'appello ce l'abbiamo a settembre", aggiunge. Marogna rivela anche di aver conosciuto Bergoglio: "Ci siamo incontrati tanto tempo fa", dice, aggiungendo: "Mi aveva dato fiducia nel ruolo che mi è stato affidato". Certamente, sottolinea, "ha lasciato il segno come Papa. Lo ricordo come una persona irremovibile, che quando prendeva una decisione era quella". Quanto al processo vaticano, secondo Marogna, la situazione al pontefice " è scappata un po' di mano: ci sono state interazioni esterne, manipolazioni, disinformazione da parte di persone a lui vicine… – accusa – Il fatto è che Becciu in un certo momento storico – da quando è stato creato cardinale, con un ruolo maggiore in quello che sarebbe stato il prossimo conclave – è diventato ingombrante e scomodo per tanti…. Sono certa che se ne avesse avuto il tempo, il Papa avrebbe messo a posto questa situazione che, per come la vedo io, è stata anche un attacco nei suoi confronti… Anzi, si dice che abbia lasciato disposizioni in merito". A chiedere di cassare il processo è anche Riccardo Sindoca, il procuratore di Cecilia Marogna che ha costituito e coordinato il collegio di difesa dell'ex collaboratrice di Becciu: "Auspico che durante questo Giubileo il pontefice che avrà ereditato questa incresciosa questione giudiziaria, alla luce di quanto ormai emerso dagli atti e nell’interesse primario della Chiesa e di tutti i fedeli, possa con un solo colpo di mano porre fine a tutto quanto, così da poter consegnare definitivamente alla storia ciò che oramai sono le 'ceneri' del sedicente 'processo del secolo' che ad oggi vede sul banco degli imputati l’operato stesso della magistratura vaticana", l'appello di Sindoca. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Papa, la ‘dama vaticana’ Marogna: “Becciu pontefice? Fantareligione, ma glielo auguro”
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