(Adnkronos) – La ‘Battaglia dei Sessi’ piuttosto che unire, sembra dividere. Il match, fissato per il prossimo 28 dicembre a Dubai, tra la numero uno del ranking Wta Aryna Sabalenka e Nick Kyrgios, scivolato al 672esimo posto di quello Atp e da tempo lontano dai campi, ha acceso le polemiche nelle ultime ore. A parlarne è stata l’ex tennista statunitense Billie Jean King, che affrontò Bobby Riggs nel 1973, vincendo il match in tre set.
King all’epoca aveva 29 anni, mentre Riggs 55, ma quella partita ha avuto una risonanza sociale importante: “La mia era una lotta politica. È stato un periodo duro, culturalmente, per ciò che comportava. Sapevo che dovevo batterlo per provare a imprimere un cambiamento sociale. Avevo molte ragioni per vincere”, ha raccontato in un’intervista alla BBC.
“Non abbiamo mai detto di essere migliori degli uomini, mai. Abbiamo parlato del nostro valore come spettacolo: a volte una partita femminile finisce per essere migliore di una maschile. Mi dà fastidio quando la gente dice che pensiamo di essere superiori”, ha continuato, senza risparmiare una ‘velata’ critica alla sfida tra Sabalenka e Kyrgios, “spero che sia una grande partita. Vorrei che vincesse Aryna, ovviamente, ma non è la stessa cosa di quando sono scesa in campo io: l’unica somiglianza è che un ragazzo affronta una ragazza. Tutto il resto, no”.
La risposta di Nick Kyrgios alle critiche, non solo a quelle di King, non è tardata ad arrivare. In una storia condivisa sul suo profilo Instagram, il tennista australiano ha scritto: “Tutti i commenti negativi alla ‘Battaglia dei Sessi’ non stanno facendo altro che dargli maggiore attenzione. Alla fine, Sabalenka passerà alla storia come una delle più grandi giocatrici di sempre, mentre io avrò intrattenuto folle in tutto il mondo”.
“Siamo due persone, due buoni amici che vogliono dare spettacolo e attirare più attenzione sul tennis”, ha continuato Kyrgios, “Siediti e goditi lo spettacolo. Amiamo entrambe le sfide e ci stiamo lanciando in questo progetto senza alcuna esperienza concreta. A nessuno importa cosa avete da dire”.
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