(Adnkronos) – L'approccio al viaggio sta cambiando. Una recente indagine condotta da Airbnb in collaborazione con YouGov rivela una crescente preferenza per lo "slow tourism", un modo di viaggiare che privilegia ritmi rilassati, esperienze autentiche e un legame profondo con il territorio. Lontano dall'essere un semplice elenco di mete, questo approccio si configura come una vera e propria filosofia. Circa un quarto degli italiani (corrispondente a 11,8 milioni di persone) si dichiara attratto da questa modalità di viaggio, specialmente in vista di periodi di vacanza prolungati come il ponte primaverile del 2025. La motivazione principale? Il desiderio di vivere esperienze autentiche (79%) e di immergersi nella cultura locale (74%). Non si tratta solo di vedere, ma di vivere il luogo visitato. Questo si traduce in una preferenza per soggiorni più lunghi: due italiani su tre optano per una permanenza media di cinque giorni. Il 45% degli intervistati, inoltre, apprezza la possibilità di esplorare destinazioni meno note e meno affollate, allontanandosi dai circuiti turistici tradizionali. I dati evidenziano un particolare interesse da parte dei Millennial, specialmente la fascia 25-34 anni. Questi viaggiatori cercano un equilibrio tra la scoperta di nuovi luoghi e momenti di relax, per una connessione più autentica. Anche le famiglie sono fortemente attratte dallo slow tourism. L'83% di esse considera l'autenticità un elemento fondamentale per un viaggio soddisfacente. Il 76% vede nel viaggio lento una vera e propria terapia antistress, un'opportunità per riscoprire uno stile di vita più semplice. Francesca Di Pietro, psicologa del turismo e coach, sottolinea i benefici psicologici di questo approccio: "Il viaggio lento permette di sperimentare nuove routine, di concentrarsi sulla qualità anziché sulla quantità, e di portare un po' di questa lentezza anche nella vita quotidiana". In un contesto in cui molti italiani si sentono vicini al burn-out lavorativo, il viaggio diventa un'occasione per rallentare e prendersi cura di sé. La ricerca evidenzia un forte interesse per le destinazioni rurali. Quasi la metà delle notti prenotate (47%) riguarda località extraurbane, luoghi ideali per disconnettersi dalla routine e abbracciare ritmi più lenti. Toscana, Sicilia e Sardegna emergono come le regioni più desiderate per un'esperienza di slow tourism. Queste regioni, note per le loro bellezze naturali, offrono anche un ricco patrimonio di tradizioni e cultura locale, attirando viaggiatori in cerca di autenticità. Airbnb risponde a questa domanda con una vasta offerta di alloggi in aree rurali, che spaziano da residenze storiche a ville immerse nel verde. Non piu, quindi, mordi e fuggi nelle città d'arte, ma una riscoperta dell'entroterra, dei borghi e delle tradizioni. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Slow tourism: un nuovo modo di viaggiare per millennial e famiglie
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