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lunedì 27 Ottobre 2025
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Apre società in serie e accumula debiti col fisco: ai domiciliari imprenditore pistoiese

Altri due indagati per reati fallimentari e fiscali, Disposto il sequestro di beni per 1,6 milioni di euro dopo le indagini della Guardia di Finanza

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PISTOIA – Nei giorni scorsi, militari della Guardia di Finanza, appartenenti al comando provinciale di Pistoia, su delega della procura della Repubblica di Pistoia e per effetto di apposite ordinanze emesse dal competente Giudice per le indagini preliminari del locale tribunale, hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’amministratore di una società fallita, nonché al sequestro preventivo, finalizzato alla confisca diretta e/o per equivalente, fino alla concorrenza di 1,6 milioni di euro circa, nei confronti di tre persone indagate.

In particolare, nell’ambito di una delega d’indagini volta ad acclarare le vicende che avevano condotto al fallimento di una società pistoiese operante nel settore della fabbricazione di oggetti in ferro, in rame ed altri metalli, gli specialisti del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Pistoia si sono concentrate, fin da subito, sulla ricostruzione del profilo soggettivo di un soggetto di origini campane che appariva il reale dominus della società fallita, peraltro noto per diversi episodi, dalla guida in stato di ebrezza a violazioni sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, ovvero per opere eseguite senza autorizzazioni, sino a più gravi casi legati all’immigrazione clandestina e alla cessione di sostanze stupefacenti, reato per cui risultava già destinatario di misura cautelare personale, risalente al 2020, a seguito di un’indagine che aveva portato all’individuazione di un gruppo criminale composto da italo-albanesi operante a Pistoia.

In altre parole – secondo ipotesi d’accusa, che dovrà comunque trovare conferma nei successivi gradi di giudizio – è emerso come la natura delinquenziale dell’indagato avesse subito una profonda evoluzione, passando dalla commissione di reati comuni a reati specifici di natura economico-finanziaria, evidentemente ritenuti più remunerativi.

Nel dettaglio si è ricostruito come, oltre dieci anni prima, avesse iniziato la carriera imprenditoriale con la costituzione di un’impresa individuale con la quale aveva maturato debiti con l’erario per oltre 2 milioni di euro. Di qui, quindi, una prima evoluzione nei comportamenti delittuosi, allorché l’indagato aveva costituito una seconda società, schermando i propri interessi dietro una fiduciaria, e da cui distraeva fraudolentemente risorse finanziarie per quasi un milione di euro, a fronte di altrettanti debiti tributari maturati nel tempo e rimasti non onorati al momento della dichiarazione di liquidazione giudiziale (fallimento).

Successivamente, quindi, non ancora domo, sempre schermato da prestanomi, ha avviato un’ulteriore società, con la stessa attività d’impresa della precedente, con dipendenti coincidenti ed utilizzando perfino la medesima sede per l’esercizio dell’impresa, pure risultata gravata da plurime posizioni debitorie e di cui, stavolta, tuttavia, la procura ha proposto la liquidazione giudiziale, che il tribunale di Pistoia ha avviato a marzo scorso.

Le conseguenti indagini così avviate hanno posto fine a questa spirale di apertura/chiusura di società con posizioni debitorie, facendo emergere fatti di bancarotta anche per tale ultima realtà aziendale, quantificati in circa 600 mila euro: un complesso ed articolato raccordo tra plurime risultanze investigative, corroborato da acquisizioni documentali e testimoniali, nonché tramite i dati e le notizie acquisite dai curatori delle diverse procedure giudiziali aperte in passato.

In conclusione, la procura di Pistoia, ritenendo valide le risultanze investigative e le fonti di prova acquisite dalle Fiamme Gialle pistoiesi, ha richiesto al Gip del tribunale di Pistoia l’emissione di specifiche misure cautelari reali e personali, consistenti nella odierna misura cautelare personale ai domiciliari e nell’eseguita misura cautelare reale, per un valore complessivo di 1,6 milioni di euro, quali somme fraudolentemente sottratte al pagamento delle imposte a seguito degli accertati fatti di bancarotta fraudolenta.

L’attività costituisce ulteriore testimonianza del costante impegno della Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza di Pistoia a tutela della collettività, delle imprese rispettose delle regole e dei consumatori, attraverso il contrasto a tutti quei comportamenti illeciti che ostacolano lo sviluppo economico e distorcono la leale concorrenza.

© Riproduzione riservata

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