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Scadenze fiscali maggio 2025, dalla modifica al 730 precompilato alla rottamazione: le date da segnare in agenda

(Adnkronos) – Diversi gli appuntamenti in calendario anche per il mese di maggio 2025.
 Tra le date da segnare in agenda c’è quella del 15 maggio, a partire dalla quale sarà possibile la modifica e la trasmissione della dichiarazione dei redditi con modello 730 precompilato. L’invio deve essere effettuato entro la fine del mese da chi vuole ottenere il rimborso IRPEF in tempi rapidi. In calendario anche una scadenza che interessa artigiani e commercianti: entro il 16 maggio si deve pagare la prima rata dei contributi IVS. Nel mese di maggio sono in programma anche le scadenze relative agli adempimenti periodici IVA, IRPEF e contributi INPS e l’invio degli elenchi intrastat. I termini della fine del mese, tra i quali rientra il pagamento di una nuova rata della rottamazione quater, slittano al mese successivo. Dallo scorso 30 aprile è possibile la visualizzazione del modello 730/2025 precompilato. Nel mese in corso è in arrivo un altro appuntamento da segnare in agenda, quello del 15 maggio.
 A partire da tale data sarà possibile la modifica dei dati precaricati dall’Agenzia delle Entrate e l’invio della dichiarazione dei redditi precompilata con modello 730. La trasmissione del dichiarativo all’Amministrazione finanziaria può essere effettuata direttamente dal contribuente o tramite CAF o intermediari abilitati. Anche se la scadenza per l’inoltro è fissata al prossimo 30 settembre, può essere conveniente anticipare l’invio.
 I contribuenti che trasmettono la dichiarazione entro la fine del mese, infatti, possono ottenere il rimborso IRPEF che deriva dalla dichiarazione in tempi celeri: arriverà a luglio per i lavoratori dipendenti e ad agosto per i pensionati. Per chi sceglierà di ottenere il rimborso con accredito diretto da parte dell’Agenzia delle Entrate i tempi saranno più lunghi. Il 16 maggio 2025 è in scadenza il pagamento della prima rata dei contributi fissi di artigiani e commercianti.
 I titolari di partita IVA, iscritti in questa specifica gestione previdenziale INPS, devono provvedere al versamento della prima rata dei contributi IVS. La quota minima deve essere versata in ogni caso. Per il pagamento si deve utilizzare il modello F24, inserendo i dati e gli importi disponibili nel Cassetto previdenziale dei contribuenti, a cui si può accedere direttamente o tramite soggetti delegati. Bisognerà fare attenzione nel caso in cui gli stessi contribuenti vogliano beneficiare della riduzione dei contributi dovuti, prevista dalla Legge di Bilancio 2025. La Manovra ha introdotto uno sconto del 50%, per 36 mesi, delle somme da versare. Possono accedere all’agevolazione, qualora l’attività sia stata nel 2025 e sia prevista l’iscrizione per la prima volta a una delle gestioni speciali autonome: ● titolari di ditte individuali; ● soci di società, sia di persone che di capitali; ● coadiuvanti e coadiutori familiari. In tali casi è necessario fare domanda attraverso il “Portale delle Agevolazioni” (ex DiResCo), per il ricalcolo dei contributi da pagare.
 Puntuale, il 16 maggio, la canonica scadenza per i sostituti d’imposta e le partite IVA: in programma gli adempimenti periodici IVA, IRPEF e dei contributi INPS.
 I soggetti devono provvedere al pagamento delle ritenute alla fonte e dei contributi relativi al reddito delle persone fisiche. Nello specifico quelle operate su: ● redditi di lavoro dipendente e assimilati. Oltre alle ritenute il sostituto d’imposta deve versare anche le addizionali comunali e regionali; ● redditi di lavoro autonomo, provvigioni per rapporti di commissione, di agenzia, di mediazione e di rappresentanza. Lo stesso giorno è in scadenza anche il pagamento dei contributi INPS dovuti dal datore di lavoro sulle retribuzioni dei propri dipendenti, relative al mese precedente. Doppio binario, invece, per i contribuenti che devono provvedere al versamento dell’IVA: ● nel caso di contribuenti con obbligo mensile deve essere preso in considerazione il mese precedente; ● per i contribuenti con obbligo trimestrale, invece, il periodo di riferimento è quello del 1° trimestre 2025. Anche in questo caso i pagamenti devono avvenire con modello F24. Il termine per l’invio degli elenchi intrastat, ordinariamente previsto per il giorno 25 del mese, slitta al 26 maggio dal momento che la scadenza originaria cade di domenica. L’appuntamento con il Fisco interessa tutti gli operatori intracomunitari con obbligo mensile. I dati che devono essere trasmessi sono quelli relativi alle operazioni di cessioni di beni e prestazioni di servizi rese nel mese di aprile nei confronti di soggetti UE. I soggetti possono provvedere all’adempimento attraverso due modalità: utilizzando il servizio dell’Agenzia delle Entrate o mediante quello dell’Agenzia delle Dogane. A fine mese è in scadenza anche il pagamento della prossima rata della rottamazione quater, in calendario per il 31 maggio. La scadenza originaria, però, cade di sabato. Tenendo in considerazione anche la festività del 2 giugno, il termine è automaticamente spostato a lunedì 3 giugno.
 Devono inoltre essere presi in considerazione i consueti cinque giorni di tolleranza e l’ulteriore slittamento nel caso di scadenza fissata in giorni festivi. I pagamenti saranno quindi considerati tempestivi se saranno effettuati entro il prossimo 9 giugno. Superata la data indicata, in caso di mancato o insufficiente pagamento, è prevista l’esclusione dei benefici della definizione agevolata delle cartelle. In tal caso, gli importi già pagati vengono considerati come un acconto sulla somma complessivamente dovuta. Lo slittamento in avanti delle scadenze di fine mese interessa anche le LIPE del 1° trimestre del 2025. Il termine per l’invio delle comunicazioni relative alle liquidazioni IVA trimestrali, originariamente previsto per il 31 maggio, passa al prossimo 3 giugno.
 Anche in questo caso il termine iniziale del 31 maggio cade di sabato e viene spostato in avanti al 2 giugno, che però essendo una festività nazionale richiede un ulteriore slittamento al giorno successivo. Per provvedere all’adempimento si dovrà utilizzare l’apposito modello, seguento le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate. Devono essere trasmessi: ● i dati identificativi del soggetto a cui si riferisce la comunicazione; ● i dati delle operazioni di liquidazione IVA effettuate nel 1° trimestre dell’anno; ● i dati dell’eventuale dichiarante. Lo stesso rinvio è previsto anche per il versamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche del 1° trimestre del 2025.. Anche in questo caso la scadenza era originariamente prevista per il 31 maggio e slitta al successivo 3 giugno.
 Sono interessati dal pagamento gli operatori tenuti a corrispondere un importo a titolo di imposta di bollo sulle fatture elettroniche superiore a 5.000 euro. Nel caso in cui l’importo sia inferiore, la scadenza di riferimento è quella relativa al secondo trimestre.  —economia/fiscowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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