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Non solo ristrutturazioni e mobili: le agevolazioni dei bonus casa nel 2024 “premiano” l’ecobonus fino all’85%

(Adnkronos) – I bonus casa consentono anche nel 2024 di beneficiare di detrazioni fiscali che possono arrivare fino all’85%. La Legge di Bilancio 2024 non ha modificato il panorama delle agevolazioni fruibili per l’anno in corso, sia sul fronte delle ristrutturazioni che per quanto riguarda i lavori e le spese rientranti nell’ambito della riqualificazione energetica. Con il bonus ristrutturazioni è possibile beneficiare di una detrazione IRPEF pari al 50% fino ad un massimo di 96.000 euro di spesa. In parallelo è possibile accedere anche al bonus mobili, pari sempre al 50% e fino ad un massimo di 5.000 euro di spesa. Percentuale differenziata, dal 60% al 65% e fino all’85% per i lavori condominiali, sul fronte dell’ecobonus.
 Restano in campo anche nel 2024, seppur in forma ridimensionata, il superbonus e il bonus barriere architettoniche del 75%. Una panoramica dei bonus casa previsti fino al 31 dicembre 2024. Disciplinato dall’articolo 16-bis del TUIR, il bonus ristrutturazione è la detrazione fiscale riconosciuta a chi effettua lavori di recupero del patrimonio edilizio. La misura ordinaria dell’agevolazione è pari al 36%, entro il limite di 48.000 euro di spese, ma dal 2012 e per tutto l’anno in corso è previsto un regime di maggior favore per chi intende effettuare lavori di riqualificazione della propria abitazione. 
Fino al 31 dicembre 2024 la percentuale del bonus ristrutturazione resta fissata al 50%, da calcolare su un limite massimo di spese pari a 96.000 euro. Alla luce dei vantaggi previsti per tutto l’anno in corso è quindi bene capire come funziona nello specifico l’agevolazione fiscale e quali sono le spese ammesse in detrazione. Per quel che riguarda le singole unità immobiliare, il bonus del 50% è riconosciuto per i lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e per le opere di ristrutturazione edilizia. Per fare alcuni esempi, nella manutenzione straordinaria rientrano i lavori di installazione di ascensori o scale di sicurezza, quelli per realizzare o migliorare i servizi igienici, la sostituzione di infissi e ancora alcuni lavori volti a conseguire obiettivi di risparmio energetico. Nell’ambito del restauro e del risanamento conservativo rientra invece ad esempio la realizzazione di nuove finestre per favorire l’areazione dei locali mentre, sul fronte della ristrutturazione edilizia è possibile includervi i lavori di demolizione e ricostruzione dell’edificio, mantenendo la stessa volumetria, così come quelli volti a realizzare nuovi balconi o ancora costruire servizi igienici anche di volumetria superiore ai precedenti. Più estesi invece i lavori incentivati per i condomini, per i quali in relazione agli interventi sulle parti comuni il bonus del 50% spetta anche per la manutenzione ordinaria, come ad esempio quindi per le opere di pulitura e tinteggiatura. Chi effettua lavori di ristrutturazione edilizia agevolati con la detrazione del 50% può accedere anche al bonus mobili per la metà delle spese sostenute ed entro il limite di 5.000 euro per il 2024. La detrazione fiscale pari quindi al 50% si applica agli acquisti di arredi e grandi elettrodomestici che siano di classe non inferiore alla A per i forni, E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, F per i frigoriferi e i congelatori, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo di immobili ristrutturati. La più rilevante agevolazione fiscale, sul fronte delle percentuali di sconto IRPEF riconosciute, è l’ecobonus. I lavori agevolati con la detrazione del 50% o 65%, valori che salgono fino all’85% per i condomini, sono quelli di riqualificazione energetica degli edifici esistenti. Guardando quindi nel dettaglio alle spese agevolate, rientrano nell’ecobonus del 65% le opere di riqualificazione energetica globale, i lavori sull’involucro edilizio così come a titolo di esempio quelli di sostituzione di impianti di climatizzazione esistenti con impianti a pompa di calore. Per finestre, infissi, schermature solari e per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti di dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili o dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A l’ecobonus è pari al 50%. Sul fronte degli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali, la percentuale di detrazione spettante è calibrata in relazione agli indici di prestazione energetica conseguiti. In tal caso infatti, sia in caso di lavori sulle parti comuni che sulle unità del singolo condominio, l’ecobonus è riconosciuto sulla base degli indici di prestazione energetica conseguiti. Per gli interventi che interessano l’involucro dell’edificio con incidenza superiore al 25% della superficie, l’agevolazione riconosciuta è pari al 70% della spesa. Se si conseguono risparmi energetici maggiori, secondo i parametri indicati nelle tabelle 3 e 4, allegato 1 del decreto 26/06/2015, l’ecobonus sale al 75%. Se congiuntamente agli interventi di riqualificazione energetica si eseguono anche opere di adeguamento antisismico nelle zone classificate nei livelli di rischio 1, 2 e 3, l’ecobonus sale all’80% o all’85% delle spese sostenute. Resta in vigore, seppur in versione ridimensionata, anche il superbonus per i lavori condominiali. In via generale per il 2024 la percentuale di detrazione spettante è pari al 70% ed è destinata a calare al 65% per il 2025. Porte sbarrate invece all’agevolazione per villette e abitazioni unifamiliari, per le quali alla fine dello scorso anno si è di fatto conclusa l’esperienza del superbonus. In versione ristretta anche il bonus per la rimozione delle barriere architettoniche, detrazione del 75% che fino alla fine del 2023 è stata applicata anche per i lavori di rifacimento di servizi igienici o sostituzione di infissi, nel rispetto delle normative specifiche previste in materia. Per effetto di quanto previsto dal decreto legge n. 212/2023, per il 2024 il bonus del 75% sarà limitato ai lavori relativi a scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Inoltre il rispetto dei requisiti specifici per l’eliminazione delle barriere architettoniche dovrà essere asseverato da tecnici abilitati. Ristretta anche la possibilità di beneficiare della cessione del credito e dello sconto in fattura, opzioni ammesse solo per i lavori sui condomini a prevalente destinazione abitativa, per i titolari di redditi bassi e i soggetti con disabilità. —economia/fiscowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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