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Dipendenti, guida alle detrazioni 2025 sui redditi da lavoro

(Adnkronos) – Non solo taglio del cuneo fiscale e trattamento integrativo. Anche le detrazioni IRPEF contribuiscono a ridurre il peso del fisco in busta paga.
 Le detrazioni per lavoro dipendente sono pari anche nel 2025 a un massimo di 1.955 euro.  L’importo complessivamente spettante è calcolato in base alla retribuzione percepita e il pagamento avviene mensilmente in busta paga o a chiusura d’anno dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi. Nel pacchetto IRPEF della Legge di Bilancio 2025 è entrata anche la conferma della struttura delle detrazioni sui redditi dei lavoratori dipendenti. La riforma dell’imposta sui redditi delle persone fisiche, prevista in prima battuta per la sola annualità 2024 e poi confermata in via strutturale dall’ultima Manovra, ha ritoccato lievemente gli importi delle detrazioni sugli stipendi. Dal 1° gennaio 2025, così come per la scorsa annualità, i dipendenti beneficiano quindi di un totale annuo fino a 1.955 euro, calcolato sulla base del reddito effettivamente percepito.  L’importo massimo è riconosciuto ai titolari di redditi fino a 15.000 euro. Per quelli più alti l’importo si riduce, fino ad azzerarsi completamente per i titolari di redditi superiori a 50.000 euro.  Per capire come funzionano le detrazioni sugli stipendi è necessario guardare alle regole previste dal TUIR, che all’articolo 13 disciplina le regole di calcolo. In particolare, l’importo spettante è calcolato in base al reddito complessivo e si articola secondo la seguente struttura: ● chi percepisce redditi fino a 15.000 euro ha diritto a una detrazione di 1.955 euro, pari a un minimo di 1.380 euro per i titolari di contratto a tempo determinato; ● in caso di redditi superiori a 15.000 euro e fino a 28.000 euro, il valore massimo è pari a 1.910 euro, aumentato del prodotto tra 1.190 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 28.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 13.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 15.000 euro ma non a 28.000 euro; ● in caso di reddito superiore a 28.000 euro ma non a 50.000 euro, l’importo è pari a 1.910 euro e la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 50.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 22.000 euro. ● superati i 50.000 euro, non spetta alcuna detrazione IRPEF. Ai redditi nella fascia tra i 25.000 e i 35.000 euro è riconosciuto un importo aggiuntivo di 65 euro.  Sul calcolo delle detrazioni spettanti incidono anche i giorni lavorati nell’anno. Per i rapporti di lavoro avviati o conclusi nel corso dell’anno, l’importo è conseguentemente riparametrato.  Nel calcolo delle giornate utili rientrano anche festività, riposi settimanali e altri giorni non lavorativi, mentre non si considerano i giorni per i quali non spetta alcun reddito. Al valore delle detrazioni IRPEF, nelle buste paga dei dipendenti si aggiunge l’effetto del taglio del cuneo fiscale ridisegnato dalla Legge di Bilancio 2025.  La misura introdotta per ridurre il peso del Fisco sugli stipendi consiste in un bonus monetario o in una detrazione aggiuntiva, sulla base al reddito percepito.  Fino alla soglia di 20.000 euro di reddito è riconosciuto un bonus pari al: ● 7,1 per cento fino a 8.500 euro; ● 5,3 per cento tra 8.500 e 15.000 euro; ● 4,8 per cento tra i 15.000 e i 20.000. Superata la soglia di 20.000 euro di reddito, il taglio del cuneo prende forma in un’ulteriore detrazione fiscale, pari a 1.000 euro tra i 20.000 e i 32.000 euro e progressivamente ridotta, fino ad azzerarsi, tra i 32.000 e i 40.000 euro. —economia/fiscowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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