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Sanità sulla Montagna Pistoiese, l’appello di un cittadino a Giani: “Situazione drammatica”

Alberto Sichi di Abetone Cutigliano racconta al presidente il suo 'calvario' verso il pronto soccorso del San Jacopo

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“Gentile presidente dottor Eugenio Giani, sono Alberto Sichi, abito e sono residente in via delle Ruggiole 16 nel comune di Abetone Cutigliano. La notte fra sabato 5 e domenica 6 ottobre, ho avuto dei forti dolori addominali e visto che perduravano, la mattina di domenica 6 ottobre ho chiamato il 118. L’ambulanza dalla mia abitazione, mi ha trasportato al pronto soccorso dell’ospedale San Jacopo di Pistoia, invece di effettuare gli accertamenti necessari all’ex ospedale Pacini di San Marcello come avvenuto in passato. Percorrere le Piastre con l’ambulanza è stato un vero e proprio calvario che non auguro a nessuno. Un calvario evitabile se mi fossi potuto fermare all’ex ospedale Pacini”.

Inizia così la lunga lettera che un cittadino di Abetone Cutigliano, Alberto Sichi, indirizza al presidente della Regione Eugenio Giani per denunciare la “situazione drammatica della sanità sulla Montagna Pistoiese”.

“Sono arrivato al San Jacopo – racconta il cittadino – alle 12.42 del 6 ottobre dopo oltre 1 ora e mezzo di viaggio. Al pronto soccorso mi è stata assegnata priorità 3 urgenza differibile e codice di accesso 2024051836. Gli accertamenti svolti sono stati: esami del sangue, radiografia all’addome, ecografia. Ho avuto per la mia patologia, i medesimi problemi prima del 2013 e mai sono stato trasportato a Pistoia, ma svolgevo i medesimi accertamenti al pronto soccorso dell’ospedale Pacini. La domanda che mi pongo è, quale è la ragione per cui attualmente non possono essere eseguiti gli esami sopra indicati all’ex ospedale Pacini quando invece in passato era possibile? Significa forse che quello che adesso è chiamato Piot (sigla non riconosciuta dal Ministero della salute) non può far fronte a nessun tipo di emergenza e di conseguenza, non è più un ospedale ma in realtà solo una scatola vuota?”.

“A Striscia la Notizia, nel video registrato davanti al Pacini il 20 ottobre 2020 e andato in onda il 24 ottobre 2020 su Canale 5, quando l’intervistatrice e conduttrice Chiara Squaglia contattò telefonicamente il vicedirettore della Asl 3 Pistoia, dottor Roberto Biagini, quest’ultimo dichiarò con riferimento al Pacini che ‘non è che ciò che faceva il pronto soccorso prima del 2013 poi ha cessato di farlo dopo il 2013, ha continuato a fare esattamente le stesse cose’. La mia esperienza racconta esattamente l’opposto”.

“Dal lontano 2013 i cittadini della Montagna Pistoiese protestano e lottano per ottenere di nuovo un vero ospedale con un pronto soccorso accreditato. La Regione Toscana – sottolinea Alberto Sichi – in modo ostinato si rifiuta di riattivarlo con gli stessi reparti, caratteristiche e servizi presenti prima del 2013. Interessato all’argomento, visto le cure sanitarie a cui regolarmente devo sottopormi e le difficoltà nel muovermi che ho a seguito delle mie patologie, ho seguito con attenzione tutte le manifestazioni e le proteste che la Montagna Pistoiese ha organizzato in oltre dieci anni. Quello che mi ha molto amareggiato e negativamente colpito, è l’assoluta assenza di risposte alle tante richieste ufficiali inoltrate ai responsabili della regione Toscana ed anche a lei presidente Giani. Di fronte a problemi oggettivi e che colpiscono una popolazione anziana e di conseguenza vulnerabile, in una zona ampia e molto disagiata della Toscana, lei ha il dovere di dare risposte e fornire ai cittadini di zone marginali, servizi degni di una regione che si reputa civile come la Toscana. Invece le risposte sono diminuzione costanti e periodiche di servizi essenziali quali quelli sanitari”.

“È evidente che la regione Toscana ha potuto saccheggiare la sanità sulla Montagna Pistoiese per la latitanza, nella migliore delle ipotesi, o la connivenza degli amministratori locali. Probabilmente questo atteggiamento della classe politica locale ha velocizzato lo smantellamento dell’ospedale. In zone altrettanto disagiate, dove i sindaci si sono dimostrati combattivi e a fianco della popolazione come ad Abbadia San Salvatore, a Bibbiena, a Sansepolcro, a Castel del Piano o in Lunigiana, tutto ciò non è accaduto. In quelle località sono stati mantenuti servizi efficienti e ospedali degni di questo nome. Tutto ciò ha avuto senza dubbio un’influenza molto negativa anche su molti settori economici, non ultimo quello del turismo che è l’elemento trainante dell’economia della Montagna Pistoiese, visto la forte vocazione turistica di questo territorio”.

“Il peccato originale è stato la firma dei patti territoriali da parte dei sindaci della provincia di Pistoia con l’allora Asl 3 Pistoia, avvenuta il 17 giugno 2013. La firma di questi patti territoriali ha di fatto condonato lo smantellamento del Pacini avvenuto materialmente tra fine 2012 e marzo 2013. Se invece di abitare sulla Montagna Pistoiese, avessi abitato sul Monte Amiata, nel Casentino, nella Valtiberina o a Castel del Piano, non mi avrebbero portato all’ospedale di Siena, a quello di Arezzo o di Grosseto, mi avrebbero portato nell’ospedale del territorio. Nel link può trovare in tempo reale gli accessi ai pronto soccorso con relativo codice e priorità nell’Asl Toscana sud est. Questo conferma che quelli sopra indicati, sono ospedali con un vero pronto soccorso che possono gestire le emergenze/urgenze. In questo momento con il codice 3 urgenza differibile, quella assegnata a me al San Jacopo di Pistoia, sono presenti 4 pazienti all’ospedale di Abbadia San Salvatore, 6 all’ospedale di Bibbiena, 6 all’ospedale di Sansepolcro e 2 all’ospedale di Castel del Piano. Lei – dice Sichi rivolgendosi direttamente a Giani – tutto questo lo conosce molto bene ma non si adopera, come sarebbe chiamato a fare, per porre rimedio a una disparità fra cittadini che vivono in zone con caratteristiche molto simili, ma che possono usufruire di un livello di servizi molto diverso”.

“Gli amministratori e i sindaci della Montagna Pistoiese oltre che i consiglieri regionali dell’area pistoiese, da molti anni sono stati ripetutamente sollecitati ad andare a verificare di persona le caratteristiche di questi presidi per pretendere per l’ospedale Pacini le stesse caratteristiche. Si sono sempre ostinanti a non voler andare a fare questi controlli. Le rivolgo lo stesso invito, che vanamente io e tanti cittadini della Montagna abbiamo rivolto ai nostri amministratori locali, così che possa vedere con i suoi occhi la situazione in cui versa l’ex ospedale Pacini rispetto ai nosocomi che le ho elencato sopra. Non le pare che lei come presidente della Regione Toscana riservi ad alcuni cittadini un trattamento da figli e agli altri come figliastri?”.

“La sofferenza a cui sono stato sottoposto per scendere le Piastre in ambulanza e giungere al San Jacopo sarebbe stata facilmente evitata con un vero ospedale e un vero pronto soccorso a San Marcello Pistoiese. Ci sono situazione metereologiche che spesso aumentano e molto i tempi di percorrenza e i rischi per la salute delle persone. Quella che Le ho descritto e a cui sono stato sottoposto, non è un caso isolato ma ho letto e sentito di altri che hanno protestato ed evidenziato queste situazioni alle amministrazioni locali e
regionali. Ciò che ne è seguito è stato un silenzio assordante, un disinteresse imbarazzante e la totale assenza di volontà per affrontare con gli strumenti adeguati la situazione. La parte che non so se definire la più comica o la più deprimente è che i sindacie le  amministrazioni comunali della Montagna Pistoiese in pompa magna, in un consiglio comunale congiunto votarono all’unanimità nell’agosto 2017 una delibera per pretendere dalla regione Toscana il giusto riconoscimento di presidio di area particolarmente disagiata per il Pacini, -D.M. 70/2015 punto 9.2.2. – così come è stato riconosciuto ai presidi delle altre aree disagiate toscane. Purtroppo, tutte e due le amministrazioni e i sindaci dei comuni di Abetone Cutigliano e San Marcello Piteglio hanno cestinato la delibera un attimo dopo averla votata”.

“Tutto questo nonostante il signor Niccolai Marco, consigliere regionale abbia emesso comunicati stampa sui giornali, rilasciato interviste e scritto post sui social nel corso dell’agosto 2020 in cui sosteneva, durante la campagna elettorale per le elezioni regionali Toscane, che ‘L’impegno che il Consiglio Regionale aveva chiesto alla Giunta Regionale con due mozioni è stato mantenuto: l’ospedale Pacini di San Marcello è classificato, ai sensi del Decreto Balduzzi, come sito in ‘area disagiata’. Questo significa l’applicazione degli standard previsti dal punto 9.2.2. del decreto stesso. È questo quello che ci hanno chiesto, con una raccolta di firme, migliaia di cittadini della montagna pistoiese’. Dov’è il documento o quale è l’atto della regione Toscana nel quale si attesta in modo ufficiale quanto afferma e scrive il signor Niccolai Marco e che riconosce all’ospedale Pacini lo status di ospedale di area particolarmente disagiata come previsto al punto 9.2.2. del D. M. 70/2015?”.

“Come cittadino – conclude Alberto Sichi – ho il diritto di ricevere queste informazioni e lei, in qualità di presidente della Regione Toscana, ha il dovere prima di tutto morale di fornire
queste informazioni ai cittadini della sua regione. Presidente Giani, spero che vorrà rispondere a questa mia lettera fornendo le informazioni legittimamente richieste e spiegandomi le ragioni per cui la montagna pistoiese non deve avere un ospedale come le altre zone disagiate della Toscana. La prego, di non rispondere in ‘politichese’, ma con un linguaggio chiaro e affrontando le criticità evidenziate. Presidente Giani, lei è la massima carica politica della regione. Mi ripeto ma faccia in modo di non continuare a trattare alcuni cittadini toscani come figli e altri come figliastri e non valuti il numero dei residenti solo come un piccolo e insignificante numero da tradurre in voti”.

© Riproduzione riservata

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