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domenica 24 Novembre 2024
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Turismo sportivo sotto la lente di Confcommercio. Gli operatori: “Serve un sostegno”

Dallo sci all'enduro la posizione è unanime: "Le associazioni dovrebbero essere maggiormente supportate sia dalle istituzioni sia dalle comunità locali"

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PISTOIA – Pistoia, un bilancio del turismo sportivo sulla montagna pistoiese. A farlo è Confcommercio. 
Muovono migliaia di persone lungo tutto il corso dell’anno, riempendo alberghi, bar e ristoranti, generando un indotto che anima l’economia di tutta la Montagna pistoiese. Sono le società che organizzano eventi sportivi, dalla motocross alle competizioni in bici, passando naturalmente per gli sci, e che oggi chiedono maggiore supporto alla istituzioni, in virtù di quello che riescono a generare per il territorio.
Confcommercio le ha ascoltate per trarre indicazioni utili ad orientare le politiche future, dal momento che l’obiettivo è quello di vivere la montagna 365 giorni all’anno. E il turismo sportivo, in questo senso, si manifesta pronto a raccogliere un ruolo sempre più preminente.
“Organizziamo circa 60 gare di sci all’anno, da dicembre fino ad aprile – commenta Francesco Contorni, presidente regionale della federazione sport invernali e vicepresidente regionale sport del Coni – creando un indotto enorme. Le competizioni sono regionali, nazionali e internazionali, e coinvolgono sia i ragazzi che i più grandi. Lo sport agisce da moltiplicatore: ogni atleta ha al seguito le famiglie, gli amici, i team. Significa che le strutture ricettive della Montagna si riempiono fino al limite massimo della disponibilità. A fronte di questi risultati, avremmo bisogno di un maggiore supporto da parte delle istituzioni nell’organizzazione di eventi per il territorio che sono impegnativi per la quantità di risorse, umane ed economiche, che dobbiamo investire. Il settore funziona e va alimentato, perché crea grande dinamismo. A fronte di questo, chiediamo la stessa attenzione che viene riservata oggi al turismo culturale o a quello della costa”.
Grande movimento lo creano anche le competizioni con bici da enduro, come conferma Davide Demin, team manager dell’Abetone Gravity Team: “Lavoriamo su due fronti, quello dell’organizzazione di eventi e quello che ci vede come squadra partecipante. Rispetto al primo, allestiamo le gare di campionato regionale di Enduro series, di cui siamo fondatori grazie all’idea mia, di Enrico Landucci, Stefano Congregati, Marco Corti e Massimiliano Baldisseri. Registriamo sempre un numero di iscritti, circa 500, tra i più alti in Italia: una cifra che va almeno triplicata, considerando l’arrivo di parenti, amici e team.  All’Abetone, a fine luglio, si è tenuta anche una gara del campionato nazionale, con gli stessi numeri. La nostra attività si concentra tra giugno e agosto e vorremmo raddoppiare il numero degli appuntamenti, se le istituzioni ci aiutano a farlo. Nelle vesti di partecipanti, invece, porteremo il nome dell’Abetone ai mondiali. Questo vuol dire anche che gli atleti si allenano tra Abetone e Doganaccia, generando un dinamismo costante”.
Stesso discorso per la motocross, come spiega Michele Bosi, campione del mondo di motociclette da fuoristrada e tra gli organizzatori dell’Abestone Hard Enduro Race. “Una competizione di enduro estremo – spiega – che si svolge nell’area montuosa dell’Appennino toscano. Fa parte del campionato mondiale di Hard Enduro, un circuito di gare caratterizzate da percorsi particolarmente difficili e tecnici, che mettono alla prova sia la resistenza fisica che le abilità tecniche dei piloti. L’Abestone Hard Enduro Race coinvolge un numero significativo di atleti e tecnici: partecipano circa 300 piloti, tra professionisti e amatori. La competizione attira alcuni dei migliori piloti del mondo, oltre a un numero significativo di appassionati di enduro estremo. Inoltre, ogni pilota professionista ha un team di supporto che può includere tra le 2 e le 4 persone. Non solo: l‘organizzazione dell’evento richiede un team esteso per la gestione della logistica, la sicurezza, i controlli di gara, e la gestione del percorso, che può coinvolgere fino a 100-150 persone. In totale, tra atleti, tecnici, e personale di supporto, si può stimare che siano coinvolte circa 1000 persone nell’evento”.
“Dalle testimonianze degli organizzatori – osserva Rolando Galli, presidente del consorzio turistico Apm e della Saf – si evince l’enorme importanza che le competizioni sportive rivestono per il turismo della nostra montagna. È evidente che lo sforzo delle associazioni che organizzano tali manifestazioni facendo ricorso ai propri mezzi economici ed al volontariato offerto dai propri soci, è parte fondamentale di questo importantissimo indotto che negli anni ha assunto una  valenza impressionante sia a livello di fatturato che di immagine. Proprio per questo le associazioni dovrebbero essere maggiormente supportate sia dalle istituzioni sia dalle comunità locali, cosa che negli anni abbiamo sempre fatto come Apm e che siamo pronti a reiterare negli anni a venire, anche agendo da catalizzatore nei confronti di altri soggetti  che sapranno rendersi conto dell’insostituibile contributo che arriva da questo segmento turistico”.

© Riproduzione riservata

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