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“Il dimensionamento è voluto dal governo centrale per una mera logica economica di taglio delle risorse e la Regione Toscana non ha fatto altro che recepire queste indicazioni. La questione dimensionamento, attuabile attraverso la fusione per incorporazione o per unione, è ormai una questione annosa e nella nostra regione ne sentiamo parlare ormai da più di tre anni”. Questo il commento di Anna Trassi, sindaco di Lamporecchio, in risposta alle dichiarazioni rilasciate dal segretario Cisl, Gian Michele Mostardini che – in merito alle dinamiche in tema di dimensionamento scolastico – ha accusato la politica di “ignorare il mondo della scuola prima di deliberare”.
“Mi risulta – prosegue Anna Trassi – che al tavolo delle trattative a Roma, quali soggetti coinvolti in tutte le decisioni economiche, siedono anche i sindacati a tutela delle categorie di lavoratori che rappresentano. Per cui, limitarsi a dire che sia solo la politica ad aver ignorato il mondo scuola è riduttivo oltreché in parte errato se la frase è riferita alla delibera adottata in conferenza zonale al termine dei due impegnativi giorni. Adesso dobbiamo solo ‘adempiere’ al dimensionamento già deciso. L’obiettivo finale di questa ‘operazione’ deve essere quello di tutelare i nostri ragazzi, il nostro futuro, garantendo loro una valida ed uniforme offerta formativa. Non devono spaventare gli adempimenti burocratici e amministrativi legati alla fusione per unione, processo che le nostre direzioni didattiche saranno ben capaci di affrontare e risolvere. Molto spesso, in Italia, viene scelta la strada più breve e più semplice a discapito dell’obiettivo a cui si mira”.
Una dinamica, quella legata alla fusione per unione degli istituti Berni e Ferrucci, fortemente voluta dal sindaco di Lamporecchio Anna Trassi: “Lamporecchio e Larciano hanno due istituti con le proprie peculiarità e caratteristiche che solo grazie alla fusione per unione avranno la possibilità di essere rispettate, valorizzate e portate avanti. Questo processo consentirà ad entrambe le realtà di condividere un progetto scolastico nuovo e più solido, capace di rappresentare le due comunità rafforzando il legame tra scuola e territorio mentre, con la fusione per incorporazione, si sarebbe rischiato di alterare questo equilibrio, facendo perdere ad una delle due realtà la propria autonomia ed identità”.


