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Trump abbassa dazi su carne, banane, caffè e pomodori

(Adnkronos) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato venerdì un ordine per abbassare i dazi statunitensi sulle importazioni agricole come carne bovina, banane, caffè e pomodori, mentre il suo governo è sotto pressione da parte degli elettori alle prese con l’aumento del costo della vita. L’amministrazione Trump ha deciso che alcuni prodotti agricoli saranno esentati dai dazi “reciproci” imposti quest’anno – per contrastare comportamenti ritenuti sleali – dopo aver valutato questioni quali la capacità interna degli Stati Uniti di produrre determinati beni. Gli altri dazi in vigore continueranno ad essere applicati. 

 

Nel frattempo il viceportavoce della Casa Bianca Kush Desai, intervistato da Sky Tg24, ha smentito con decisione le ricostruzioni secondo cui l’amministrazione Trump avrebbe avviato un’azione contro i produttori italiani di pasta. “Esiste un’indagine antidumping sulla pasta italiana in corso dal 1996 e ci sono frequentemente revisioni annuali di questa indagine. C’è stata una revisione annuale su richiesta di una delle parti coinvolte e che il Dipartimento del Commercio ha richiesto alcune semplici informazioni ai produttori italiani di pasta per calcolare il dazio appropriato”. 

“Molte di queste aziende non erano pienamente conformi a quella richiesta di dati e per questo il Dipartimento non è stato in grado di svolgere pienamente il normale processo di revisione. Da qui la determinazione preliminare di un dazio del 92%, che si somma al 15% di tariffe, arrivando a una tariffa del 107%”, sottolinea Desai. “È una valutazione preliminare. Hanno ancora mesi, fino a gennaio, prima che venga finalizzata, per presentare quei dati e modificare questo dazio”. Il viceportavoce ha poi insistito sulla natura non politica del procedimento: “Non è un’iniziativa dell’amministrazione Trump. Che si tratti del presidente Trump, Joe Biden o Mr. Magoo, questo è un processo giudiziario indipendente, che non può essere influenzato politicamente. È stabilito dal Congresso per legge”. 

Quali le aziende coinvolte? “Parliamo di La Molisana, Garofalo e altre. Queste imprese rappresentano solo circa il 16% di tutta la pasta italiana esportata negli Stati Uniti. La grande maggioranza della pasta consumata dagli americani è prodotta direttamente negli Stati Uniti”, aggiunge Desai. In ogni caso, eventuali dazi colpirebbero “solo una manciata di aziende che, per qualunque ragione, non stanno rispettando una richiesta molto semplice. Se avessero rispettato la richiesta di dati, come fanno da molti anni — circa 30 — non saremmo qui. Il Dipartimento del Commercio ha contattato queste aziende in più occasioni dicendo ‘Ci manca questo dato, ci manca quell’altro dato’ e queste aziende non hanno risposto”. Quanto agli scenari, Desai non si sbilancia sulla tariffa finale: “Non posso prevederlo o stimarlo. Il dazio viene calcolato da funzionari dal Congresso, non da singoli politici”. 

 

Il governo statunitense ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la Svizzera per ridurre dal 39% al 15% i dazi doganali imposti lo scorso agosto ai prodotti elvetici. Lo ha confermato a Cnbc il rappresentante degli Stati Uniti per il Commercio, Jamieson Greer. Il Consiglio federale svizzero ha definito l’accordo “una soluzione trovata insieme” e ha ringraziato il presidente Donald Trump per il suo “impegno costruttivo” nella trattativa.  

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